L’automatismo tra la maggioranza di governo e quella che elegge il presidente è quanto meno discutibile, sia sul piano politico quanto sul piano costituzionale

L’automatismo tra la maggioranza di governo e quella che elegge il presidente è quanto meno discutibile, sia sul piano politico quanto sul piano costituzionale
Il gioco di Renzi va scoperto quanto prima. Va sfidato. Proprio sul terreno di gioco che lui ha scelto: il Parlamento. Una proposta.
Adesso c’è bisogno di un Parlamento capace di trovare una sintesi, e di Parlamentari consapevoli e non preoccupati di salvarsi la poltrona.
Chiuso lo spoglio del referendum, il compito della politica è ora mettere mano con attenzione, ma con solerzia, ad una riforma complessiva
Non abbiamo un metodo per permettere che il processo decisionale vada avanti anche se cause di forza maggiore rendono impossibile al Parlamento di riunirsi.
La politica non può girarsi ancora una volta dall’altra parte davanti a chi preme per alleviare la prepotenza del dolore.
È tempo di tirarsi su le maniche e non lasciare solo Mattarella a districarsi in un ginepraio indegno di una democrazia occidentale
Il proporzionale sollecita la mediazione politica, fa funzionare il Parlamento come tale e non come grancassa maggioritaria di qualche Capo, rappresenta il Paese invece di tracciare solchi, ‘apre’ la politica al confronto dei partiti invece di minacciare la sua chiusura già “dalla domenica sera del voto”.
In una vecchia Tribuna elettorale del 1972, oggi su Youtube, Berlinguer non dice mai che vuole “vincere”, ma dare forza al partito. Dietro c’è una cultura, che è l’opposto di “andiamo a comandare”