Ieri Pier Luigi Bersani su La Stampa ha detto una cosa che condivido molto: chi nega la verità storica sulla strage di Bologna, omettendone la matrice neofascista, non è degno del rispetto degli italiani.
Fosse anche il Presidente del Consiglio, ovvero chi rappresenta il nostro paese all’estero.
Può piacere o no ma si è aperto un balletto insopportabile a chi metteva in discussione passaggi tragici della vita democratica del nostro paese.
Compreso il portavoce del Presidente della Regione Lazio, Marcello De Angelis, che dall’alto di non so quale cattedra attacca la magistratura e assolve i terroristi Fioravanti, Mambro e Ciavardini.
Lo stesso Ciavardini che si faceva ritrarre in fotografie sorridenti con l’attuale Presidente dell’Antimafia.
Se Fratelli d’Italia non pronuncia una parola chiara su queste vicende, le patenti di liberalismo e di atlantismo che gli vengono sistematicamente attribuite - io dico regalate - anche nei contesti europei andrebbero finalmente riviste.
Qualcuno evidentemente si è preso la briga di sdoganare troppo frettolosamente un personale politico ancora con la testa totalmente rivolta al passato e in preda a una riscrittura delle responsabilità oggettive durante gli anni della strategia della tensione dell’estrema destra.
Perché si possono avere i voti, ma i voti da soli non garantiscono un’adesione piena al dettato democratico della nostra Costituzione. ... See MoreSee Less