La stagione dell’arroganza, da cui la sinistra non è stata indenne, ha lasciato un paese di incazzati, in cui primeggiano individualismo e insoddisfazione

La stagione dell’arroganza, da cui la sinistra non è stata indenne, ha lasciato un paese di incazzati, in cui primeggiano individualismo e insoddisfazione
Non tutto dipende da noi, ma dobbiamo impostare un progetto nuovo, pensando ad Articolo Uno non come un approdo, ma come l’avvio di qualcosa di più ampio
Il prossimo 16 dicembre ci vedremo a Roma. Non so come andrà. Ma l’esigenza della Ricostruzione, sulla base delle nostre Fondamenta, è indifferibile
La sinistra deve misurarsi con parole e idee nuove sulla base del discrimine (libertà, uguaglianza) che distingue progressisti e conservatori
Sinistra è tensione, etica e politica, verso il superamento dei propri limiti. Con piena coscienza del fatto che ogni autosufficienza è una contraddizione in termini.
La questione meridionale torni al centro dell’agenda: welfare, ma anche trasporti e infrastrutture; sviluppo, occupazione, istruzione, scuola, università.
La nostra storia continuerà. Le basi ci sono e le ho sentite a Fondamenta e a Testaccio. Importanti appuntamenti elettorali incombono: non stiamo a guardare, magari dal buco della serratura, cosa succede.
Nell’attesa dell’assemblea del 12 maggio, Napoli e Berlino sono stati solo due fra innumerevoli e sconosciuti sforzi, con cui la base ha (informata la dirigenza e con il suo incoraggiamento) lavorato nella direzione di dare alla sinistra italiana una casa.
Medico all’ospedale di Sondalo e candidato alla camera nelle liste di Liberi e Ugual, Vicky è arrivato in Italia dal Congo nel 1985. “In questi trent’anni ho visto cambiare in peggio l’intero paese. Non è tollerabile questo clima di razzismo strisciante. C’è stata una vera e propria regressione culturale.