Una nuova forza democratica e progressista deve mettere al centro l‘uguaglianza, formale e sostanziale, dei cittadini di tutto il Paese
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Una nuova forza democratica e progressista deve mettere al centro l‘uguaglianza, formale e sostanziale, dei cittadini di tutto il Paese
Non so se per Salvini sia l’inizio della fine. Ma sicuramente – come avrebbe detto Churchill – è la fine dell’inizio. E questa non è una cosa da poco
Il sovranismo italiano non ha retto la sfida vera, quella che si era proposto con l’Europa. Per nominare un commissario occorreva un’altra maggioranza
Mi sono perso in un’estate troppo falsa per ragionare a mente fredda, spiaggiato sulle spiagge destinate a raccontare un’apoteosi, non un naufragio
È tempo di tirarsi su le maniche e non lasciare solo Mattarella a districarsi in un ginepraio indegno di una democrazia occidentale
La Lega è stata traghettata dalla xenofobia antimeridionale agli schemi culturali dei cospiratori postnazisti, oggi interamente assorbiti nella sua liturgia
All’elettore per sempre si è sostituito quello a tempo. Di qui la tendenza alla volatilità, al repentino salire e precipitare del consenso.
Serve riacchiappare la questione sociale e darle forma e rappresentanza politica. Se poi qualcuno vuole insistere sulla retorica del liberalismo, lo faccia.
È urgente la proposta di una radicale riforma del sistema fiscale, coerente con la Costituzione e con le esigenze di un Paese che deve rilanciare equità e sviluppo. Non basterà per recuperare rapidamente credibilità, ma ne sarà il presupposto.