Ripartire da equità fiscale e sviluppo: la sinistra lavori sulle contraddizioni di Salvini

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Sapevamo che la Lega avrebbe raccolto gli umori del Paese, oggi ne abbiamo la conferma. Come il Pd di Renzi nel 2014, come i grillini nel 2018, la Lega di Salvini trionfa nelle urne.

Nei primi due casi la delusione è presto arrivata, non è detto (ma è possibile) che accada una terza volta. Salvini dovrà ora dimostrare di saper governare rispondendo alle speranze di chi lo ha votato.

La speranza in una maggior sicurezza ed in una evidente riduzione delle tasse, prima di tutto. La sicurezza non aumenterà (ne sono sicuro), ma a questo “fallimento” la destra potrà rispondere aumentando ancora la repressione e la demagogia.

Le tasse potranno ridursi? Non per tutti e non senza conseguenze sul sistema di welfare. E quindi sui ceti più popolari. È qui la contraddizione che la sinistra non ha saputo cogliere e che ora deve avere risposta.

È urgente la proposta di una radicale riforma del sistema fiscale, coerente con la Costituzione e con le esigenze di un Paese che deve rilanciare equità e sviluppo. Non basterà per recuperare rapidamente credibilità, ma ne sarà il presupposto.

Tutto il resto (dal profilo dell’Europa, alle sfide del lavoro e di una rivoluzione demografica dettata non dai migranti ma dall’invecchiamento della popolazione) verrà di conseguenza.

Lucio Saltini

Modenese, impegnato nel movimento sindacale ed appassionato di viaggi ed ambiente, segretario nazionale dello Spi-Cgil dal 2005 al 2012 poi coordinatore del dipartimento organizzazione della Cgil dell’Emilia Romagna. Con il pensionamento ha deciso di militare in Articolo Uno ed ha assunto una delega assessorile (ai servizi sociali) nel Comune di Soliera.