Il governo Draghi sarà il luogo di una guerra di posizione destinata a diventare, di certo dopo il semestre bianco, una guerra di movimento.

Il governo Draghi sarà il luogo di una guerra di posizione destinata a diventare, di certo dopo il semestre bianco, una guerra di movimento.
Il bersaglio di Renzi e dei suoi mandanti è, più che Conte, la formula: ciò che si vuole distruggere è l’alleanza tra centrosinistra e M5S
La vera questione non è se ha vinto Renzi, ma se perde l’Italia. Al diavolo i giochetti di palazzo, è in ballo il futuro di questo Paese
Renzi non ha fatto tutto da solo, ha interpretato un sentimento che esiste in una parte rilevante dell’establishment di questo paese
Se da un lato il trattino differenzia e conserva le identità, dall’altro unisce più di ogni tentativo di amalgama a caldo o a freddo che sia
Presto sapremo se prevarrà lo sforzo per il bene comune oppure, nonostante il monito del Presidente Mattarella, egoismi e interessi di parte
Quale sarebbe il respiro strategico di un eventuale esecutivo allargato con un pezzo di centrodestra? Per fare quali scelte, quali riforme?
Vedo piuttosto una squadra che comincia ad allungarsi in campo, a sfilacciarsi sulle ali, a parlarsi poco nello spogliatoio, ad arrancare nella costruzione del gioco collettivo.
Concepire nuove opportunità capaci di produrre una qualificata economia basata sull’identità locale, sui valori propri delle comunità.