Dietro il repertorio classico della destra vittimista, l’immaturità della premier e i limiti oggettivi di questo esecutivo.

Dietro il repertorio classico della destra vittimista, l’immaturità della premier e i limiti oggettivi di questo esecutivo.
Macron deve vincere a tutti i costi. In gioco c’è la Francia e la sua democrazia, ma anche un’idea di autonomia strategica dell’Ue
Il voto in Andalusia, il rapporto Censis, la rivolta dei gilet gialli: complessità, criticità ma anche utili similitudini nel quadro in cui dobbiamo agire
senza sindacati, senza partiti, senza “ponti” tra il potere ed i cittadini, se la rabbia popolare cerca di esprimersi ha soltanto un bersaglio: il presidente della Repubblica
Il prossimo 16 dicembre ci vedremo a Roma. Non so come andrà. Ma l’esigenza della Ricostruzione, sulla base delle nostre Fondamenta, è indifferibile
Tornerà, è una coazione a ripetere che consiste nel chiamarsi fuori dopo aver condotto la nave sugli scogli, sorretto dal mantra “i colpevoli sono là fuori”
La serializzazione dei leader, purché “vincenti”, magari in camicia bianca, è il segno di un’idea della politica come fatta di ceto politico e leader carismatici sospesi nel vuoto
La generale soddisfazione per lo scampato pericolo lepenista ha oscurato i caratteri originali del comportamento degli elettori francesi nel ballottaggio. Il voto di protesta (astensioni, schede nulle e bianche) potrebbe creare non pochi problemi a Macron
Arturo Scotto sul ballottaggio francese: tifiamo Macron, Melenchon sbaglia. Ma non è detto che il popolo di sinistra sia disposto per sempre a votare il meno peggio pur di fermare Le Pen e ogni destra