Venticinque anni dopo, sembvra ieri. La memoria di Falcone è viva, sebbene a volte sembriamo essere sempre allo stesso punto. Ma il movimento antimafia fa ancora camminare i suoi valori
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Venticinque anni dopo, sembvra ieri. La memoria di Falcone è viva, sebbene a volte sembriamo essere sempre allo stesso punto. Ma il movimento antimafia fa ancora camminare i suoi valori
Il direttore della Caritas di Roma, dopo il rogo delle tre sorelline rom, parla con il magazine di Articolo 1 delle periferie romane e italiane, di papa Francesco e della crisi della politica. Ricordando don Di Liegro
Ventinove anni fa, il 18 maggio 1988, ci lasciava Enzo Tortora, vittima del giustizialismo becero, della superficialità e dell’ignoranza della folla, dell’arroganza di alcuni magistrati, della connivenza di tanti giornalisti.
la proposta della ministra Pinotti sul servizio civile obbligatorio sembra dettata più dall’impossibilità di giustificare l’esorbitante disoccupazione giovanile che da un effettivo intento costruttivo
Quella contro le donne è una guerra che nessuno dichiara. Le cancella come persone. Anche con slogan come “casa, lavoro, mamma”
La violenza sessuale se commessa da un immigrato è “ancora più inaccettabile”? Un’idea abominevole quella della Serracchiani
La generale soddisfazione per lo scampato pericolo lepenista ha oscurato i caratteri originali del comportamento degli elettori francesi nel ballottaggio. Il voto di protesta (astensioni, schede nulle e bianche) potrebbe creare non pochi problemi a Macron
Ramazza in mano e maglietta gialla, il Pd di Renzi si prepara a una maldestra prova di demagogia populista. Ma da che pulpito, dopo la defenestrazione di Marino?
L’Europa ha sopperito al vulnus legislativo dell’Italia che, lungi dal formalizzare il reato di tortura, ha permesso ai carnefici fulgide carriere. L’impunità del carnefice determina uno stato di paralisi della parola della vittima, creando una situazione di afflizione nella quale la violenza si ripete all’infinito, senza mai liberare chi ne è stato oggetto