“Rientrate nel Pd?”, spesso senza nemmeno l’interrogativo. Lo scrivono i giornali, lo prevede la Boschi, me lo chiedono per strada. Direi proprio di no.

“Rientrate nel Pd?”, spesso senza nemmeno l’interrogativo. Lo scrivono i giornali, lo prevede la Boschi, me lo chiedono per strada. Direi proprio di no.
Dallo scontro-competizione tra Craxi e Berlinguer alla nascita e alla difficile adolescenza del Pd del Lingotto. Agli albori del renzismo, insomma.
Dunque Renzi se va dal Pd, il dado è tratto e la necessaria scomposizione e ricomposizione del quadro politico ha un suo inizio
Per noi, orgogliosamente rappresentati da Speranza, è tempo di esercitare la nostra autonomia e originalità, per la costruzione di un nuovo centrosinistra
Nella vita come in politica non basta avere ragione. Anche perché gli altri non sono sempre disposti a riconoscerlo. Ma avere avuto almeno un po’ ragione conferisce dignità alle scelte compiute.
Il lavoro di Colasio somiglia a quello dell’archeologo. Alla ricerca di un tempo, però, non solo perduto. Quello dell’Ulivo delle origini.
Abbiamo sbagliato tante cose, ma c’è chi ha sbagliato sicuramente più forte. Ogni tanto, provare a ristabilire un punto di vista prossimo alla verità fa bene. Alla sinistra e al paese.
Seppur cogliendo aspetti reali – gli errori politici della scorsa legislatura e talune contraddizioni – Renzi continua in una narrazione in cui la globalizzazione pare non abbia pesantemente influito sul presente, permanendo in una bolla stile anni ’80 / ’90 che, mese dopo mese, diviene sempre meno comprensibile.
“Un partito sbagliato” è il libro che tutti noi dovremmo leggere, ripetere e imparare a memoria. Noi che pensiamo che quello della sinistra nei prossimi anni dovrà essere un destino di “ricostruzione”.