Dietro il repertorio classico della destra vittimista, l’immaturità della premier e i limiti oggettivi di questo esecutivo.
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Dietro il repertorio classico della destra vittimista, l’immaturità della premier e i limiti oggettivi di questo esecutivo.
La nuova toponomastica dei ministeri ristabilisce in maniera semplice e inequivocabile il succo della differenza tra destra e sinistra.
Il comune sentire della sinistra riformista deve trovare un luogo ove confrontarsi, studiare, elaborare proposte e formare classe dirigente
L’automatismo tra la maggioranza di governo e quella che elegge il presidente è quanto meno discutibile, sia sul piano politico quanto sul piano costituzionale
La proposta avanzata dai sindacati tutto è tranne che massimalista. Piuttosto, prova a tenere in equilibrio il sistema
Non serve un’operazione tecnocratica ma un vero e proprio disegno politico, innovatore, democratico, progressista
Se finisce la politica finisce anche questo mondo di appassionati della giustizia sociale, di cultori della cultura politica, di innamorati dei destini collettivi a partire da quelli degli ultimi e degli sfruttati.
Il Paese è più avanti della politica. Il campo progressista lo ascolti. Scoprirà di avere in casa le risposte che per anni ha cercato altrove
So che è retorico ma oggi attualissimo: c’è grande confusione sotto il cielo, per i rivoluzionari la situazione è eccellente.