All’elettore per sempre si è sostituito quello a tempo. Di qui la tendenza alla volatilità, al repentino salire e precipitare del consenso.
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All’elettore per sempre si è sostituito quello a tempo. Di qui la tendenza alla volatilità, al repentino salire e precipitare del consenso.
Nel trentennale della Bolognina, l’urgenza della ricostruzione di una base democratica comune contro la radicalizzazione parolaia delle ultime stagioni
Nell’intervista a Scalfari, per Berlinguer l’antidoto all’avanzata delle destre era un accordo tra le grandi forze sociali e politiche, l’assunzione di una “comune responsabilità” come la definisce lui stesso, nell’intento di fare argine e, soprattutto, porre le basi per una trasformazione del Paese.
Sinistra è tensione, etica e politica, verso il superamento dei propri limiti. Con piena coscienza del fatto che ogni autosufficienza è una contraddizione in termini.
I principi alla base di Star Trek possono tornare utili: onestà, abolizione dei pregiudizi, apertura mentale, curiosità, abbandono dei conflitti armati
Questioni che non possono cedere il passo al prossimo tweet o alla prossima agenzia. Identità. Cultura politica. Non c’è bellezza nelle rovine.
Se la sinistra vuole ripartire, cerchi altre strade, prima di tutto, di lettura della società: contrasto alle diseguaglianze, la questione democratica insieme alla questione sociale. Servono legami sociali, valori e progetti. Se no, c’è l’angolo della testimonianza minoritaria.
Non ci sono vincitori delle elezioni, nel senso di una conseguenza diretta, di tipo maggioritario, sul governo. Ci sono forze che hanno avuto più voti. Ovviamente con un chiarimento decisivo. Chi, ai sensi del Rosatellum, si è presentato come “capo” di una lista, non può far valere automatismi per la guida del governo.
La terzietà è un bene; ma se entrambi i presidenti delle Camere stanno assumendo un profilo politico è perché la politica ha lasciato dietro di sé un vuoto.