In Italia si trascura la tendenza che le democrazie maggioritarie hanno a favorire di fatto maggiormente un capitalismo di tipo liberistico che riduce l’intervento regolativo e redistributivo dello stato

In Italia si trascura la tendenza che le democrazie maggioritarie hanno a favorire di fatto maggiormente un capitalismo di tipo liberistico che riduce l’intervento regolativo e redistributivo dello stato
Come uomini possiamo andare ovunque. Come analisti sappiamo tuttavia che esistono stanze che ci impongo di lasciare il soprabito fuori dalla porta. Patologizzare il dissenso, rivolgendosi a chi avversa Renzi (la maggioranza degli italiani) è qualcosa che può turbare, scuotere, colpire, pasticciare il lavoro in corso di tanti
Princìpi che dovrebbero entrare nel nostro immaginario collettivo e che invece saranno ancora una volta accantonati per ragioni che fanno capo ai retroscena e ai non detti di questa legislatura da dimenticare
La sfida: coniugare la realtà della società di massa col diritto all’accesso alla bellezza, producendo consapevolezza di sé, identità e curiosità dell’altro
Questa è la toria di Paolo Borsellino: un eroe solo, che ha scelto di stare dalla parte dello stato, sapendo di non avere lo stato dalla sua parte
Parafrasando il titolo di un saggio di Walter Benjamin, si potrebbe dire: Luigi Ferdinando Tagliavini, il musicista e il collezionista. Il contrario di chi accumula. Colui che persegue un disegno: conferire alla quantità, se possibile, un’anima.
Il settarismo di maggioranza è diventato un metodo: pochi decidono, il confronto non è ammesso, chi dubita è aggredito: è la cultura politica del ciaone
Dopo il Brancaccio e la piazza di Pisapia la sinistra ha bisogno di fare una strada comune. Con buona pace dei pontieri, la mutazione del Pd è irreversibile
Per governare il flusso dei migranti ci vorrebbe una politica estera. L’Italia e l’Europa non la fanno più da anni, e la prova si chiama Turchia