Appiccicarsi slogan come spillette è un tic nazionale. Può esserci qualcosa di semplicemente scaramantico ma ci si può vedere soprattutto una fuga
La fiducia nelle parole, il lievito madre della democrazia
| Cultura comunicazione, Corbyn, democrazia, honest politics, lievito madre, straight talking, e veritàLa fiducia si nutre di concretezza. E la partecipazione cresce solo se il discorso pubblico è credibile. “Straight Talking. Honest Politics”, dice Corbyn
Se “sbagli la comunicazione” è perché non hai capito la realtà
| Cultura 11 settembre, comunicazione, errore di comunicazione, referendum 2016, renzi, e shared valuesDi fronte alla realtà il comunicatore dovrebbe essere rispettoso come il marinaio del mare o lo scalatore della montagna. Tanto più di fronte agli elettori.
Quale sarà la foto della Sicilia, venticinque anni dopo questa
| Italia borsellino, Falcone, Falcone e Borsellino, foto Falcone e Borsellino, mafia, e SiciliaQuando in Sicilia le foto diventano simboli di comunicazione sono anche altrettanti racconti di un territorio da conquistare alla legalità, di uno spazio che minaccia oppure abbraccia.
La grande illusione: colmare con la comunicazione il vuoto della politica
| Cultura ben ali, comunicazione, disintermediazione, havel, popolo, propaganda, realtà, e RosatellumDalla crisi della politica si pensa a trarre profitto non a contrastarla, credendo di poterla gestire coi media. Ma la realtà riprende sempre il suo posto
Essere “divisivo”: tutti i pregi di un utilissimo difetto. Una lezione americana
| Cultura Bernbach, comunicare, comunicazione, Daisy Ad, dividere, divisivo, Goldwater, Johnson, e veritàCurioso che, in questi tempi nei quali l’aggettivo “divisivo” sembra assurto a difetto principe, non si tenga conto del fatto che in comunicazione marcare la propria posizione è essenziale.
La comunicazione è di sinistra. Però ora riprendiamocela
| Cultura Berlusconi, comunicazione, Sanders, sinistra, together, twitter, e valoriDal 1994, in Italia, comunicazione significa Berlusconi. Mentre la sinistra “non sa comunicare”. Fu un esproprio: comunicare vuol dire mettere in comune