Si deve aggredire la malattia, non limitarsi a curare i sintomi. Ricostruire un pensiero, un’elaborazione e un’azione che disinneschino le destre sovraniste

Si deve aggredire la malattia, non limitarsi a curare i sintomi. Ricostruire un pensiero, un’elaborazione e un’azione che disinneschino le destre sovraniste
Non basta sventolare la bandiera con le stelline: serve aprire una stagione costituente europea provocata e sostenuta dai Socialisti e Democratici.
Apparentemente al centro, la figura di Anna Stuart è quella di una regina in realtà in disparte, assente e malinconica, annoiata e sofferente
Non si può guardare agli ultimi anni con superficialità, dando vita a un riposizionamento e trasformismo evidenti e indigesti.
Non siamo in gita turistica, grazie ad Antonio Panzeri e agli europarlamentari di Articolo Uno ci è offerta l’occasione di una visita al Parlamento Europeo.
Avere negato che la politica e la sinistra hanno bisogno di identità è stato, esso stesso, parte della sconfitta che abbiamo subito
Per troppi anni il socialismo europeo ha messo in opera politiche neoliberiste, troppo attente alle sole dinamiche finanziarie-economiche. Attente a non disturbare il manovratore, cioè il capitale, il mercato, pensando ingenuamente che tanto l’equilibrio sociale si sarebbe trovato da sé.
L’analisi di Visco è condivisibile, onesta, utile. Credo che il punto più importante sia l’afflato europeo e la netta presa di distanza dal sovranismo.
Le responsabilità della sinistra vanno cercate nell’incapacità di correggere per tempo un modello keynesiano in affanno. Non certo nell’adesione all’euro.