La crisi italiana, il suo ultimo atto, è divenuta recrudescente quando alla crisi dei partiti si è risposto con la loro demonizzazione

La crisi italiana, il suo ultimo atto, è divenuta recrudescente quando alla crisi dei partiti si è risposto con la loro demonizzazione
Renzi è monoculturale, ha solo piani A, non prevede né pensa a piani B, e quando ‘apre’ lo fa solo con intenti tattici e non intende rinunciare a nulla delle proprie politiche e delle proprie spacconate
Davvero è possibile ignorare quella che chiamiamo ‘manovra politica’? Davvero è possibile pensare la politica come ‘politicismo’ e la tattica come insulsa zavorra? E allora che cosa vuol dire ‘fare politica’? A cosa si riduce?
La fase è cambiata, serve un’altra sinistra. Lo spiega Corbyn, lo dice Bersani: il “centro”, il mainstream, chiede protezione e lotta alle disuguaglianze
Il ‘popolo’ vezzeggiato da tutti quelli che cercano consenso a buon mercato, in questi frangenti esprime il peggio di sé, si carica di istintualità, mostra la ‘pancia’. Per la destra questo va benissimo (Berlusconi ha sempre parlato alla pancia del Paese, e così oggi Salvini), ma per la sinistra si tratta di una vera e propria tragedia.
La sinistra, nella sua controversa e complessa esistenza, è (quasi) sempre stata dalla parte degli ultimi e degli oppressi. Non in astratto, ma con la mutualità, la solidarietà, una rete associativa, i sindacati, i partiti, esercitando una faticosa mediazione politica in mezzo al proprio popolo. Spesso anche in aperta controversia con certe parti di esso.
Renzi è figlio di tempi che concedono poco al futuro come responsabilità e impegno, se non vaghe esortazioni retoriche.Un fenomeno denominato ‘presentismo’
Una politica sempre più debole è sopraffatta dai mezzi sempre più potenti di cui si serviva (e che servivano alla democrazia). E perde di vista i suoi veri scopi
In una vecchia Tribuna elettorale del 1972, oggi su Youtube, Berlinguer non dice mai che vuole “vincere”, ma dare forza al partito. Dietro c’è una cultura, che è l’opposto di “andiamo a comandare”