La questione democratica “grande come una casa” evocata da Bersani emerge in tutta la sua evidenza, con il suo carico di anomalie, criticità e zone d’ombra

La questione democratica “grande come una casa” evocata da Bersani emerge in tutta la sua evidenza, con il suo carico di anomalie, criticità e zone d’ombra
Questa è la toria di Paolo Borsellino: un eroe solo, che ha scelto di stare dalla parte dello stato, sapendo di non avere lo stato dalla sua parte
Non basterà superare la leadership di Renzi: la fuga degli elettori dipende da contraddizioni, limiti e logiche di tutta una classe dirigente.
Il “partito dei giudici coglie nel segno allorquando fa emergere quella che può essere descritta come la “duplice debolezza” della politica: debolezza riscontrabile tanto nella propensione a demandare alla magistratura la funzione moralizzatrice della res publica consacrata nell’art. 54 della Costituzione, che pure della politica dovrebbe costituire esclusivo appannaggio; quanto nella tendenza a far coincidere l’area del “penalmente rilevante” con quella del politicamente sopportabile.
L’essenza di questa storia è racchiusa nella forza di quattro parole, quasi sussurrate dal Generale Dalla Chiesa al termine dell’ennesimo funerale di Stato celebrato a Palermo nella primavera di trentacinque anni fa, nel pieno della mattanza scatenata dai Corleonesi per assicurarsi il controllo di Cosa Nostra. “Generale, perché hanno ammazzato Pio La Torre?”. “Per tutta … Continued