Siamo a un bivio: allontanamento dall’Europa e involuzione, o ricostruzione di un campo aperto che si opponga al declino morale ed economico del Paese

Siamo a un bivio: allontanamento dall’Europa e involuzione, o ricostruzione di un campo aperto che si opponga al declino morale ed economico del Paese
Quante volte in Italia la sinistra vi ha chiesto il voto, senza chiedervi un’opinione, per non parlare di chiedervi un contributo, un’idea?
Tra chi, De Magistris, vorrebbe chiudersi in confini e chi, Calenda, vorrebbe chiudere ai compagni, noi saremo in mezzo, e saremo quelli dell’apertura.
La stagione dell’arroganza, da cui la sinistra non è stata indenne, ha lasciato un paese di incazzati, in cui primeggiano individualismo e insoddisfazione
Non tutto dipende da noi, ma dobbiamo impostare un progetto nuovo, pensando ad Articolo Uno non come un approdo, ma come l’avvio di qualcosa di più ampio
Se non si rimetterà in piedi un soggetto-partito nuovo e si ripiegherà ancora sul loft, sulla lista occasionale, sul micro-partito identitario, sul Capo, sulla tecnica, sui media, allora il destino sarà compiuto e dovremmo farcene tutti una ragione. Se non lo fa la sinistra, chi altri dovrebbe farlo?
Il prossimo 16 dicembre ci vedremo a Roma. Non so come andrà. Ma l’esigenza della Ricostruzione, sulla base delle nostre Fondamenta, è indifferibile
La sinistra deve misurarsi con parole e idee nuove sulla base del discrimine (libertà, uguaglianza) che distingue progressisti e conservatori
La fase è cambiata, serve un’altra sinistra. Lo spiega Corbyn, lo dice Bersani: il “centro”, il mainstream, chiede protezione e lotta alle disuguaglianze