Patrizio Bianchi per Il Mulino riflette sui cambiamenti globali figli della crisi del 2008. E rilegge il modello emiliano senza compiacimenti

Patrizio Bianchi per Il Mulino riflette sui cambiamenti globali figli della crisi del 2008. E rilegge il modello emiliano senza compiacimenti
Roma è un film tessuto sul filo di una memoria spezzata dall’oblio in una sequenza di piccoli capolavori fotografici, giustapposti e ricomposti.
Amava ripetere: “Noi non dobbiamo fare dei piagnistei sugli amarcord, ma parlare al presente, perché oggi è al presente che si resiste”.
L’approvazione della legge di stabilità è diventata qualcosa di abnorme. Dai sovranisti nessun rispetto per la vera sovranità, quella del popolo italiano
Non tutto dipende da noi, ma dobbiamo impostare un progetto nuovo, pensando ad Articolo Uno non come un approdo, ma come l’avvio di qualcosa di più ampio
Sinistra è tensione, etica e politica, verso il superamento dei propri limiti. Con piena coscienza del fatto che ogni autosufficienza è una contraddizione in termini.
Il quadro normativo è preciso: la preoccupazione delle istituzioni dovrebbe essere non di escludere, ma di non includere abbastanza
Il rapporto con la società in trasformazione è la vera chiave di volta di ogni possibile progetto di cambiamento per una sinistra non subalterna
Questioni che non possono cedere il passo al prossimo tweet o alla prossima agenzia. Identità. Cultura politica. Non c’è bellezza nelle rovine.