Un Paese lacerato non produce solo ladruncoli e impiegati disonorati. Ma genera una classe dirigente che del potere ha un’immagine ‘padrona’

Un Paese lacerato non produce solo ladruncoli e impiegati disonorati. Ma genera una classe dirigente che del potere ha un’immagine ‘padrona’
Bisognava starci per capirlo, perché lo streaming raffredda le sensazioni e le distorce un po’. All’Atlantico c’era la politica: parole, pensieri e sentimenti
La disintermediazione è una specie di tossina per la società, rompe legami già flebili, spezza ponti e isola le istituzioni nella vuota astrattezza politica
La crisi italiana, il suo ultimo atto, è divenuta recrudescente quando alla crisi dei partiti si è risposto con la loro demonizzazione
Renzi è monoculturale, ha solo piani A, non prevede né pensa a piani B, e quando ‘apre’ lo fa solo con intenti tattici e non intende rinunciare a nulla delle proprie politiche e delle proprie spacconate
Davvero è possibile ignorare quella che chiamiamo ‘manovra politica’? Davvero è possibile pensare la politica come ‘politicismo’ e la tattica come insulsa zavorra? E allora che cosa vuol dire ‘fare politica’? A cosa si riduce?
Lontani i tempi dell’Unità d’Italia, oggi si gioca la partita della divisione. Non della secessione, cui nessuno crede, ma della frammentazione dei poteri
La fase è cambiata, serve un’altra sinistra. Lo spiega Corbyn, lo dice Bersani: il “centro”, il mainstream, chiede protezione e lotta alle disuguaglianze
Il ‘popolo’ vezzeggiato da tutti quelli che cercano consenso a buon mercato, in questi frangenti esprime il peggio di sé, si carica di istintualità, mostra la ‘pancia’. Per la destra questo va benissimo (Berlusconi ha sempre parlato alla pancia del Paese, e così oggi Salvini), ma per la sinistra si tratta di una vera e propria tragedia.