Se “siamo stati respinti dalle periferie sociali, urbane, territoriali”, ricaviamone qualche conseguenza sul piano delle priorità dell’azione politica
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Se “siamo stati respinti dalle periferie sociali, urbane, territoriali”, ricaviamone qualche conseguenza sul piano delle priorità dell’azione politica
Il ‘popolo’ a cui ci si appella è un’etichetta, una categoria, un’astrazione. Una scorciatoia mediatica, per non analizzare a fondo i fenomeni
Il Pd si riunisce a Tor Bella Monaca (perché in una libreria e non nel circolo?). Ma le periferie non si recuperano col populismo neorealista
Il film con Albanese e Cortellesi è la prosecuzione di una storia avviata sul filo della critica sociale, non senza un tocco stralunato e surreale.
E’ il caso che la sinistra (o il centrosinistra, a seconda delle definizioni), a livello mondiale, riprenda in mano l’eredità di Olivetti e progetti, in modo scientifico e partecipato, le strutture della società post-capitalista. L’alternativa, altrimenti, è la spremitura generale, dell’ambiente e dell’umanità.
Il mutamento in corso rappresenta per la politica di sinistra una sfida, proprio mentre l’«altro» accresce la propria alterità
Il direttore della Caritas di Roma, dopo il rogo delle tre sorelline rom, parla con il magazine di Articolo 1 delle periferie romane e italiane, di papa Francesco e della crisi della politica. Ricordando don Di Liegro