Nel voto della camera sull’articolo 18, 5 Stelle e Pd giocano al ribasso, in una gara tra chi è più cinico e più bugiardo. Ma la politica è una cosa seria.

Nel voto della camera sull’articolo 18, 5 Stelle e Pd giocano al ribasso, in una gara tra chi è più cinico e più bugiardo. Ma la politica è una cosa seria.
La tentazione di rallentare per intervenire nei processi in corso nel Pd è del tutto illusoria e non è una prospettiva politica credibile e appetibile
Elaborare una nuova identità è un passaggio obbligato per recuperare fiducia e consensi perduti e soprattutto superare la frattura prodotta dal renzismo.
Non ci sono vincitori delle elezioni, nel senso di una conseguenza diretta, di tipo maggioritario, sul governo. Ci sono forze che hanno avuto più voti. Ovviamente con un chiarimento decisivo. Chi, ai sensi del Rosatellum, si è presentato come “capo” di una lista, non può far valere automatismi per la guida del governo.
Il premier sembra destinato a ripercorrere a parti invertite quanto fu capace di compiere nel 1913 il suo illustre avo, il conte Vincenzo Ottorino Gentiloni
Nel commento di Renzi alla nascita di Liberi e Uguali un frasario che legge il domani attraverso parametri di dominio e sottomissione.
Margherita Lachin, consigliera comunale a Marcon (Venezia), è stata una delle ultime ad arrendersi. Ma dopo le otto fiducie sul Rosatellum non ce l’ha fatta più
Renzi è monoculturale, ha solo piani A, non prevede né pensa a piani B, e quando ‘apre’ lo fa solo con intenti tattici e non intende rinunciare a nulla delle proprie politiche e delle proprie spacconate
Il libro di Gianni Cuperlo appena uscito per Donzelli: un saggio denso di contenuti e soprattutto di domande. Che il più delle volte ne alimentano altre.