Tra chi, De Magistris, vorrebbe chiudersi in confini e chi, Calenda, vorrebbe chiudere ai compagni, noi saremo in mezzo, e saremo quelli dell’apertura.
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Tra chi, De Magistris, vorrebbe chiudersi in confini e chi, Calenda, vorrebbe chiudere ai compagni, noi saremo in mezzo, e saremo quelli dell’apertura.
Non serve autoconvocarsi, né servono aggregazioni orizzontali, assemblearismo o viceversa un’identità esibita accanitamente.
Non serve l’ennesimo cartello elettorale, né un partito “alternativo a”: costruire un’identità sull’essere altro da qualcuno sarebbe segno di subalternità
Ho incontrato Pietro Grasso e Nicola Fratoianni chiedendo di accelerare nella fase costituente di Liberi e Uguali. Quello che serve all’Italia è una grande forza autonoma della sinistra popolare che sappia essere motore dell’alternativa alla destra nazionalista
Condivido il richiamo a non lasciar morire LeU. Ma per farlo non possiamo rimuovere problemi politici che sono sul tappeto, e vanno affrontati con sincerità
Sul decreto dignità l’unica opposizione da sinistra è arrivata dai deputati di Leu. I quattordici voti sull’articolo 18 sono una drammatica fotografia
Il rapporto con la società in trasformazione è la vera chiave di volta di ogni possibile progetto di cambiamento per una sinistra non subalterna
La tentazione di rallentare per intervenire nei processi in corso nel Pd è del tutto illusoria e non è una prospettiva politica credibile e appetibile
Sarebbe “reazionario” un partito che “resista” al presunto “progresso” attuale, che vede sulla scena, al più, marchi politici occupati da leader ingombranti