L’adozione di un limitato ius soli sportivo significherebbe ancora una volta relegare un milione di ragazzi a cittadini di seconda serie.

L’adozione di un limitato ius soli sportivo significherebbe ancora una volta relegare un milione di ragazzi a cittadini di seconda serie.
Nel cuore dell’articolo 3 il principio di non discriminazione, in un nesso indissolubile tra cittadinanza, sviluppo della persona, effettiva partecipazione
Se tutto fosse successo pochi anni prima, tutti i protagonisti avrebbero avuto nazionalità diverse. E invece per qualche giorno erano tutti Italiani.
Il dramma della principale minoranza etnica musulmana sunnita residente nel nord dello Stato del Rakhine fa riflettere sul senso della parola cittadinanza
Lo ius soli non solo è giusto in sé; può anche costituire l’occasione per correggere il tiro, operando per assicurare in Libia il rispetto dei diritti umani
Princìpi che dovrebbero entrare nel nostro immaginario collettivo e che invece saranno ancora una volta accantonati per ragioni che fanno capo ai retroscena e ai non detti di questa legislatura da dimenticare
L’unica via per mantenere e valorizzare i diritti di coloro che già sono cittadini italiani e di coloro che lo diverranno è tornare alle fondamenta
L’approvazione dello Ius soli non può che trovare consenso in esperienze associative e di volontariato cattolico, nelle iniziative di parrocchie e Caritas