Dobbiamo sapere che spargere messaggi e ricette populiste che parlano non alla testa ma alla pancia dei cittadini mette germi autoritari nella società

Dobbiamo sapere che spargere messaggi e ricette populiste che parlano non alla testa ma alla pancia dei cittadini mette germi autoritari nella società
In scena una delle pagine più nere della storia italiana, l’eccidio del Padule per mano dei soldati nazisti in ritirata, che sfogavano sui civili la brutalità degli sconfitti
Evitare i danni di una memoria volutamente corta, coltivare la storia come bene comune per avere una visuale non solo sul presente ma anche sul futuro.
Che vada a Corleone, Salvini: scoprirà che, vanificando ogni possibile contrapposizione, i valori dell’antimafia finiscono con l’identificarsi con i valori dell’antifascismo, con i valori che ispirano la celebrazione, in tutte le piazze d’Italia, di ogni 25 aprile.
Da un lato, la documentazione precisa dei fatti. Dall’altro, la convinzione che chi ha avuto ragione, proprio perché ha avuto ragione, non deve smettere di rinnovare la responsabilità della memoria. Qualcosa che comporta non solo celebrazioni ufficiali, ma una festa di popolo.