In un brutto periodo per la stampa e l’informazione una prima pagina da incorniciare c’è stata ed è quella di Avvenire di ieri: “Lavorare meno, tutti”.

In un brutto periodo per la stampa e l’informazione una prima pagina da incorniciare c’è stata ed è quella di Avvenire di ieri: “Lavorare meno, tutti”.
Nel mondo multipolare di oggi sarebbe esiziale confinarsi al ruolo di sentinella di un potere americano che si mostra sempre più autoreferenziale
La pandemia ci consegna una missione, guardare al futuro attraverso il coraggio di agire. L’auspicio di tornare al passato è intriso di rischi
Non so se per Salvini sia l’inizio della fine. Ma sicuramente – come avrebbe detto Churchill – è la fine dell’inizio. E questa non è una cosa da poco
Merkel deve far maturare presso la sua opinione pubblica la consapevolezza della necessità di interventi solidali, processo che è già in corso
Cinque anni “riportando tutto a casa” per dirla con il compagno di decade Bob Dylan, e facendo una cosa davvero, dannatamente semplice: la sinistra.
Per perseguire questi obiettivi occorre un movimento politico socialista e democratico, nazionale ed europeo fortemente ancorato alla rappresentanza del mondo del lavoro.
Se L’Italia tutta si deve far trovare pronta, ancora di più il Mezzogiorno deve essere all’altezza della radicalità di questa sfida e non sottovalutarne il senso e la portata.
Una cosa è la collaborazione istituzionale, altra un governissimo che durerebbe un quarto d’ora. Se poi qualcuno ha altri obiettivi li dichiari onestamente