Vi aspettiamo il 16 dicembre a Roma dalle 9,30 alle 15 circa, presso l’Auditorium Antonianum – in Viale Manzoni, 1. Qui tutte le informazioni

Vi aspettiamo il 16 dicembre a Roma dalle 9,30 alle 15 circa, presso l’Auditorium Antonianum – in Viale Manzoni, 1. Qui tutte le informazioni
Vi avevamo avvertito che così si andava a sbattere, che la strada da seguire era quella del dialogo con l’Europa e di un piano straordinario di investimenti
Monti fece qualche errore e noi dietro. Stavolta forse non sarà un tecnico, ma un politico. Certamente non si può andare avanti in questo modo. E non perché lo dice l’Europa. Basta quello che succede sui mercati. L’abolizione delle Province è stato l’errore più grave. Andrebbero ripristinate. È giusto che nasca un partito dei civici alla Macron. È anche giusto, se credono, che ci sia una sinistra d’ispirazione chavista. Poi, però, va ricostruito un partito normale, popolare, che non si limiti a riempirsi la bocca dei poveri, delle periferie, dell’immigrazione. Che si occupi del cameriere che vive nella campagna emiliana
La polemica sugli inceneritori è la classica buccia di banana su cui può scivolare tutto il governo. Un pezzo della borghesia italiana sta puntando a gettare i dilettanti fuori dal circuito del potere. I Cinque Stelle sono stati a loro modo un argine nel Sud rispetto a una destra d’ordine egemone, hanno vinto sulla lotta ai privilegi e su una domanda di giustizia sociale. Speranze largamente tradite dal contratto giallo-verde. E i rapporti di forza – anche per colpa di un conclamato infantilismo pentastellato – si stanno ribaltando ogni giorno che passa a favore della destra leghista sull’intero territorio nazionale.
“La manovra, giusta, onesta e necessaria. Non è la loro, è la nostra”: materiali della campagna di mobilitazione di Mdp contro la manovra #ilVeroCambiamento
Con questo provvedimento voi state riportando l’Italia al Medioevo, state violentando gli avanzamenti di civiltà e di progresso della nostra Costituzione.
Ecco le tesi che proponiamo come base della discussione della nostra comunità e di tutti quanti vorranno partecipare all’assemblea aperta del prossimo 16 dicembre a Roma.
La flat tax per gli autonomi presenta profili inquietanti di iniquità, disincentivo all’aumento dell’attività economica e favore all’elusione fiscale. Un vero capolavoro, che sottrae, nel complesso, fra i due miliardi e i due miliardi e mezzo di gettito all’anno. Conosco mille modi per impiegarli meglio. E’ una scelta a favore dell’abbandono della progressività per una sola categoria di redditi di lavoro ben difficilmente giustificabile sotto il profilo dell’equità. Ma che neppure stimola l’attività produttiva, anzi la disincentiva, mentre crea forti incentivi a proficue attività di elusione fiscale.
Non minimizzo le differenze in LeU. Contesto l’idea che di fronte a un dissenso invece di affidarsi alle regole di un congresso si scelga la rottura preventiva. Mi auguro che Piero Grasso assuma una iniziativa e faccia di tutto perché scelte unilaterali non sequestrino il simbolo senza dare voce ai nostri iscritti. Alle europee ci saremo con una nostra lista. Il Pd cambia strada? Propone una coraggiosa piattaforma di rifondazione dell’Europa e una lista con un nome e un simbolo che rappresenti questa novità? Oggi è tutto confuso, indecifrabile. Ma S&D, il gruppo in cui abbiamo lavorato in questi anni, è la casa dove condurre la nostra battaglia politica. Ha commesso gravi errori, ma l’alleanza con il Ppe è rotta da tempo, oggi non sono più Schulz, Hollande e Renzi “i padroni” del Pse.