Monica Guerzoni, Il Corriere della Sera
C’è chi, come di Maio, coltiva questa balzana idea che si possa fare da soli, restando ciascuno a casa sua. Invece bisogna creare una novità che faccia dire “non sono il Pd, la sinistra e il M5S di prima”. Una fase costituente che consenta, senza abiure, di aggregare forze e costruire una piattaforma nuova, che dica dei sì su lavoro, ambiente, fisco. Su quella base incrociare il M5S, che a sua volta deve creare un meccanismo di partecipazione vero. Dalle mie parti si sarebbe chiamato congresso, loro lo chiamino come vogliono. Sempre che non preferiscano restare attaccati alle decisioni verticalizzate di un capo che ha un peso sulle spalle sproporzionato. L’elettorato grillino ha in mano una bella responsabilità. È indecente che una regione che vale più di un governo venga presa in ostaggio per una resa dei conti nazionale. Non ne voglio neanche parlare di cosa sarebbe chiudere bottega di una delle sale macchina del riformismo. La sinistra deve ricordare che i risultati innegabili di quella regione sono il frutto di una specializzazione nel coraggio del cambiamento, che persino la destra ci riconosce.