Per rendere più ordinato il dibattito in Assemblea, invitiamo chi desidera intervenire a mandare sin da ora e fino alle ore 14 di venerdì 25 una mail con NOME, COGNOME, ETA’, TERRITORIO DI PROVENIENZA all’indirizzo info@liberieuguali.it.

Per rendere più ordinato il dibattito in Assemblea, invitiamo chi desidera intervenire a mandare sin da ora e fino alle ore 14 di venerdì 25 una mail con NOME, COGNOME, ETA’, TERRITORIO DI PROVENIENZA all’indirizzo info@liberieuguali.it.
Sabato 26 maggio 2018 alle 10 e 30, presso il Centro Congressi Rome Marriott Park Hotel, via Colonnello Tommaso Masala 54, è indetta l’assemblea di Liberi e Uguali.
A Gaza non c’è stato nessuno scontro. È stato un barbaro eccidio di ragazzi disarmati. Mi domando se non bisogna smettere di ripetere ipocritamente la formula ‘Due popoli, due Stati’. Lo stato Palestinese non c’è più, è stato occupato, colonizzato. I territori palestinesi sono ormai come riserve indiane. Il vero problema che si pone è quello dei diritti umani e civili della popolazione. L’Unione europea è minacciata direttamente nei suoi interessi. In questo momento non bastano rituali appelli alla moderazione delle parti come detto dalla Mogherini. Se l’Europa non è in grado di reagire, vuol dire che non esiste più.
È il centrodestra quello che avrebbe potuto avvantaggiarsi maggiormente da elezioni anticipate. Ma anche raggiungendo la “magica quota” del 40%, il centrodestra si sarebbe fermato sotto i 300 seggi (295 per la precisione) sempre nettamente al di sotto della maggioranza assoluta dei 316 seggi. Resta, perciò, un dato di fondo: il rischio di un nuovo Parlamento “fotocopia” o quasi di quello del 4 marzo, senza un vincitore dotato di una maggioranza e la ripetizione del balletto dei veti incrociati che potrebbe aprire scenari di nuova instabilità.
Andiamo tutti all’assemblea nazionale con predisposizione all’ascolto e spirito unitario. La nostra gente non capirebbe il fallimento del progetto di Liberi e Uguali. Disperdere un patrimonio di passione e militanza, e più di un milione di voti, non converrebbe a nessuno. Nessuna nostalgia del Pd, ma sarebbe un errore regalare sei milioni di elettori al renzismo. Proviamo a continuare a parlare a quel popolo nella prospettiva della ricostruzione di una sinistra che interpreti la domanda di cambiamento uscita dalle urne.
La mia proposta è che al più presto si convochi l’assemblea nazionale di Liberi e Uguali, e che da quel giorno si faccia partire un percorso costituente con un obiettivo preciso: trasformare quella che è stata una lista elettorale in un partito politico come previsto dall’articolo 49 della Costituzione. Serve un percorso democratico, realmente aperto e inclusivo, che consenta una discussione vera sui nodi di fondo, ma che poi porti alla nascita di una nuova LeU con una proposta e una linea politica coraggiosa e un gruppo dirigente rinnovato che sappia interpretarla.
Si svolgerà sabato prossimo, 12 maggio, a Roma, presso l’Hotel Radisson Blu (Via Filippo Turati, 171) l’iniziativa pubblica di Articolo Uno-Mdp intitolata “Restart”.
Il rischio concreto è che le elezioni portino l’Italia in un bipolarismo M5S-centrodestra. Con tutto il fronte progressista fuori dai giochi. La situazione è così grave che impone ai soggetti di questa area di azzerare e ricostruire tutto. Nel Pd non mi pare abbiano compreso il messaggio arrivato il 4 marzo dalle urne. Sono ancora imprigionati negli errori degli ultimi anni. Quel progetto, nato dieci anni fa, è fallito. E anche il nostro sforzo è stato insufficiente rispetto alle domande dei cittadini.
LeU vive se cambia tutto. Deve essere rivoluzionata nel progetto, nel messaggio, nel gruppo dirigente e nella leadership. Un cambio di paradigma politico-culturale rispetto agli ultimi venticinque anni, non solo agli ultimi cinque. Dobbiamo ripensare tutto, anche le parole: anche noi abbiamo usato con disprezzo parole come populismo, la cui radice è quel popolo che vorremmo rappresentare; o sovranismo, la cui radice è quella sovranità popolare scolpita nella Costituzione; o protezionismo, a fronte di una enorme richiesta di protezione del mondo del lavoro.