D’Alema: le disuguaglianze uccidono la democrazia

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Umberto De Giovannangeli, L’Unità

L’alleanza non rinunciabile con gli Stati Uniti non può significare per l’Europa la rinuncia a tutelare i propri interessi. Macron ha posto il problema ed è stato aggredito. È sconfortante che di fronte alla tragedia della guerra l’Ue sia in grado solo di produrre munizioni. Il Papa ha avuto uno straordinario merito: quello di sganciare il destino della Chiesa da quello dell’Occidente. Di separarlo e quindi di proiettare di nuovo la Chiesa in una dimensione globale. Il mondo lo ascolta.

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Scotto: voti in vendita a trenta euro a Torre del Greco

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Conchita Sannino, la Repubblica ed. Napoli

Oltre alle buste della spesa – che sono il minimo sindacale – c’è un sistema sofisticato di trasferimento di danaro. Siccome vicino ai seggi è possibile che ci saranno telecamere o forze dell’ordine, ora tutto avviene in due tempi, rigorosamente in house. Parlo di cose che ho ascoltato con le mie orecchie, sto battendo palmo a palmo la città. La coalizione progressista di Luigi Mennella ha preteso i carichi pendenti, oltre al casellario giudiziario che è previsto per legge. Gli altri non possono dire lo stesso. Mi aspetto che nei seggi più delicati ci sia una mobilitazione vera delle forze dell’ordine. Ma noi fino in fondo faremo la nostra parte.

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Guerra: demolito il sostegno ai poveri, Italia unica in Europa a non averlo

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Nicola Pini, Avvenire

L’idea è che c’è una massa di persone che deve essere disponibile a lavorare a qualunque costo, anche se il lavoro è pagato troppo poco, è dequalificante rispetto alle competenze e lontano da casa. Ma il lavoro va pagato in maniera dignitosa, lo dice la nostra Costituzione. Il taglio del cuneo fiscale è sempre stata una nostra battaglia. Ma questo è un intervento spot, spalmato solo su qualche mese per far figurare una cifra tonda. Quello che serve è un riequilibrio del sistema fiscale.

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Guerra: altro che taglio del cuneo per sei mesi, bisogna aumentare i salari

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Luca Pons, Fanpage.it

Nella visione del governo Meloni il lavoratore è sempre l’ultima ruota del carro, quella su cui si scarica tutto. Il decreto lavoro di fatto è una liberalizzazione dei contratti a termine. Da una parte il governo interviene con un po’ d’aiuto con il taglio temporaneo del cuneo, dall’altro si dà la bastonata rendendo i lavoratori ancora più deboli nella contrattazione. Sia con i contratti a termine che con i voucher, che vengono estesi. Così è sempre più complicato costruirsi una prospettiva di vita.

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Scotto: uranio al bando, ora serve il cessate il fuoco su iniziativa europea

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Giampiero Calapà, Il Fatto quotidiano

Sono convito che nel Pd di Elly Schlein ci sia una sensibilità diversa e una inclinazione a valorizzare il ruolo della diplomazia per giungere quanto prima a un necessario cessate il fuoco. Ci sono diversi parlamentari democratici che non guardano certo a un pacifismo etico, ma che si chiedono dove stiamo andando in Ucraina? Qual è il punto di caduta di questo conflitto? Zelensky persegue, parole sue, l’integrità territoriale ucraina, compresa la Crimea. Cioè, vogliamo arrivare alla riconquista della Crimea con la guerra? La comunità internazionale, l’Occidente, sono d’accordo con questa visione? Mi pare sempre più evidente che sia necessario ritornare a un processo politico e diplomatico, ma per farlo bisogna iniziare a mettere le armi da parte.

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Guerra: per il governo delle destre il lavoro è solo una merce usa e getta

| Politica e Primo piano
Maria Cecilia Guerra, Domani

Il decreto che verrà simbolicamente approvato il 1° maggio è il trionfo della “cattiva cultura” che vede sempre il lavoro come l’ultimo anello della catena. Il governo si conferma favorevole a garantire ai datori di lavoro la maggiore flessibilità/discrezionalità possibile nell’impiego dei lavoratori, soprattutto per quanto riguarda la gestione del loro tempo; propenso ad assimilare il lavoro a una merce usa e getta, e incline a trasformare la flessibilità in precarietà senza reti di protezione. Una visione che ha già trovato applicazione in legge di Bilancio, con l’allargamento dell’uso dei voucher.

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D’Alema: il potere economico non ha più argini, sono saltati tutti gli equilibri

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Giuseppe De Tomaso, la Repubblica ed. Bari

Le vere grandi questioni sono precluse alla politica, sono già predecise altrove. E ciò non riguarda solo la sinistra, ma anche la destra. La base del consenso reale a chi governa si è ridotta, all’incirca, al 27% degli aventi diritto al voto. La stragrande maggioranza di coloro che svolgono lavori manuali non partecipa alla vita democratica. O perché esclusa dalla legge o perché non intende parteciparvi. L’Occidente ha perso credibilità nel mondo, ecco perché.

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Bersani: liberalizzazioni? Ancora mi fermano per strada per ringraziarmi

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Luciana Cavina, Il Corriere Bologna

Il mercato è il luogo delle regole, regole che devono impedire monopoli, posizioni dominanti, barriere corporative e difendere quindi il cittadino dalle prepotenze del mercato. Il contrario di chi chiama liberalizzazione quella dei voucher e dei subappalti a cascata. Lì si difendono le prepotenze, non i cittadini. Il rimpianto più grosso è di non aver potuto trasmettere un po’ dei benefici dell’Alta velocità al servizio universale ferroviario. Il governo cadde mentre ero a metà del lavoro.

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Guerra: sei povero e maggiorenne? Per il governo devi arrangiarti

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Maria Cecilia Guerra, Domani

Dopo l’abrogazione del Rdc, le nuove misure non contrastano la povertà. Tra tagli e anomalie, ci allontaniamo dagli altri paesi Ocse. Gli unici poveri considerati meritevoli di aiuto sono i minorenni, o coloro che hanno un’età superiore ai sessant’anni o hanno gravi disabilità, ed eventualmente quelli che svolgono nei loro confronti un lavoro di cura. Un impianto che si traduce in un drastico taglio delle risorse messe a disposizione, realizzato operando tre riduzioni: del numero dei beneficiari, degli importi riconosciuti, della durata del beneficio.

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