Come ha detto don Ciotti oggi non servono più parole leggere, retoriche e commemorazioni: servono gesti pesanti, significativi.
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Come ha detto don Ciotti oggi non servono più parole leggere, retoriche e commemorazioni: servono gesti pesanti, significativi.
Proprio i tempi che stiamo vivendo, l’evoluzione del fenomeno mafioso, ci impongono di aprire una reale e profonda riflessione sul pentitismo
Intervento di apertura della Direzione nazionale di Articolo Uno in corso via web. La mafia è anche un colossale e consolidato sistema economico.
Avevo dodici anni il 23 maggio 1992, quando morì Giovanni Falcone. A scuola, la mia insegnante di lettere ci assegnò una ricerca
Questo anniversario della morte di Falcone non è come gli altri. Dimostra che la ricerca sulla nostra coscienza comune non è finita e che i colpevoli dei depistaggi e delle incertezze nella lotta alla mafia prima o poi saranno individuati.
La crisi italiana, il suo ultimo atto, è divenuta recrudescente quando alla crisi dei partiti si è risposto con la loro demonizzazione
Quando in Sicilia le foto diventano simboli di comunicazione sono anche altrettanti racconti di un territorio da conquistare alla legalità, di uno spazio che minaccia oppure abbraccia.
Questa è la toria di Paolo Borsellino: un eroe solo, che ha scelto di stare dalla parte dello stato, sapendo di non avere lo stato dalla sua parte
Venticinque anni dopo, sembvra ieri. La memoria di Falcone è viva, sebbene a volte sembriamo essere sempre allo stesso punto. Ma il movimento antimafia fa ancora camminare i suoi valori