Michele Cozzi, La Gazzetta del Mezzogiorno
Sull’ex-Ilva si gioca la vocazione industriale del Paese e una cosa deve essere chiara: non permetteremo mai la chiusura delle acciaierie di Taranto. Arcelor Mittal chiede condizioni inaccettabili come la diminuzione della produzione e l’esubero di cinquemila persone. Noi pensiamo che ci sia un contratto e che vada rispettato. In queste ore c’è un tavolo aperto ed è giusto continuare il dialogo con loro. Ogni ipotesi in campo per evitare la chiusura dello stabilimento va verificata, senza escluderne nessuna. Di certo lo Stato non deve avere paura di fare fino in fondo la propria parte. Farò una proposta in consiglio dei ministri al fine di rafforzare il servizio sanitario nazionale in quel territorio, ne sto discutendo anche con Emiliano. Penso, e non da oggi, che la coalizione che in questo momento governa il Paese non debba essere una parentesi. Abbiamo creduto nel dialogo tra il centrosinistra e il Movimento 5 stelle già nel 2013. Ora che il muro di incomunicabilità è stato superato bisogna lavorare per dare un orizzonte più politico al nostro stare insieme. Questo vuol dire lavorare uniti per contribuire alla crescita del Paese a partire dalla lotta alle diseguaglianze. Penso, e non da oggi, che la coalizione che in questo momento governa il Paese non debba essere una parentesi. Io scommetto che il governo durerà. Ora dobbiamo dimostrare le nostre capacità, imparando a stare insieme e a lavorare per risolvere i problemi concreti degli Italiani. Ad esempio, dobbiamo comunicare il senso della manovra, e rivendicare che abbiamo tolto 26,5 miliardi di tasse, di cui 23 di Iva, 3 per il taglio del cuneo fiscale e mezzo miliardo di superticket. Abbiamo tolto la tassa più odiosa: quella sulla salute.