Errani: domani a Bologna, uniti per fermare la destra in Emilia Romagna

Politica e Primo piano

Intervista a Repubblica

di Giovanna Casadio

“Zingaretti pone un problema reale: la maggioranza giallo-rossa ha un progetto di cambiamento, non si può continuare con le polemiche, diversamente la destra avanzerà. Sì alla plastic tax purché non sia una tassa lineare ma modellata sui prodotti”. Vasco Errani, il predecessore di Stefano Bonaccini in Emilia Romagna, ravennate, 64 anni, senatore di LeU dopo avere lasciato il Pd con Pierluigi Bersani, avverte: no a passi falsi alle regionali. “Ci sono cose da cambiare in Emilia Romagna anche rispetto a quelle che ho fatto io? Certo, economia e società si sono trasformate. E Bonaccini, come tutti noi sappia vedere i problemi con umiltà e capacità d’ascolto”.

Errani, è vero che la candidata di Salvini, Lucia Borgonzoni, è favorita alle elezioni regionali dell’Emilia con le destre che staccano di ben 7 punti il centrosinistra di Bonaccini?
“Non credo all’uso dei sondaggi come propaganda, il confronto non è sulle chiacchiere bensì sui fatti”.

I fatti sono anche che la plastic tax voluta dal governo e dalla maggioranza giallo-rossa che lo sostiene, mette in ginocchio l’intero comparto della packaging valley emiliano-romagnola con i suoi 7,8 miliardi di fatturato?
“Una premessa: un governo che propone di eliminare 23 miliardi di aumento dell’Iva, 3 miliardi di cuneo fiscale a favore dei lavoratori e mette al centro la lotta all’evasione non può essere indicato come il governo delle tasse: è una fake news. Detto questo, utilizzare la leva fiscale per comportamenti virtuosi non è affatto sbagliato. Nella relazione tecnica che accompagna la misura della tassa sulla plastica si spiega che questa non si applicherà ai prodotti esportati e alle siringhe monouso, inoltre il governo ha annunciato che aprirà un tavolo con le imprese. La plastic tax non può essere lineare, deve essere differenziata rispetto alla qualità e alle caratteristiche dei prodotti”.

Bene così, quindi?
“No, non basta. La leva fiscale va accompagnata da una politica che favorisca l’investimento su nuovi macchinari per aiutare la riconversione”.

Zingaretti è stretto tra Renzi e Di Maio ed esasperato dalle polemiche sulla manovra.
Zingaretti pone un problema reale. Ha ragione: basta polemiche in maggioranza”.

Se si perde la “rossa” Emilia Romagna, salta anche il governo?
“L’Emilia Romagna è una sfida decisiva per tutti ma io credo ci sia un progetto che può dare risposte vere contro questa destra pericolosa. L’Emilia Romagna è una grande regione perché ha sempre avuto la capacità di tenere insieme il fare da sé e il fare insieme. Questo non è un tratto politico-ideologico, ma l’esperienza storica di quel territorio che ci ha portato ad essere una delle regioni più avanzate”.

Ora la Lega insidia la Regione pesantemente. Lei sta sottovalutando?
“Non sottovaluto niente, ma sono in campo due visioni alternative. Una è quella della destra che propone di chiudersi e scommette sulle paure e l’altra è quella di un nuovo centrosinistra. Con la Lega rischiamo di perdere la nostra fisionomia, la nostra identità”.

A Bonaccini cosa consiglia?
“A Bonaccini che ha fatto bene in questi anni e a tutti noi dico: la narrazione del “tutto bene” non è convincente. Noi aiuteremo il nuovo centrosinistra con una lista civica ecologista e progressista aperta, che presentiamo sabato in un’assemblea a Bologna, con Elly Schlein, Silvia Prodi, Igor Taruffi. È una lista che punta a interpretare la rivoluzione tecnologica, la crisi climatica e la lotta alle disuguaglianze”.

I 5Stelle sono riluttanti, o addirittura contrari come Di Maio, a un’alleanza con il Pd in Emilia Romagna soprattutto dopo la batosta presa in Umbria.
“Le scelte le devono fare loro. Ma escano dai politicismi. Io credo che nel confronto sui fatti si trovi la strada La posta in gioco è chiara e riguarda tutti. Sono convinto che sulla visione d’insieme gran parte dei 5Stelle siano d’accordo”.