L’altro Conte, papà del lodo: sono onorato di averli convinti

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Marco Galluzzo, Il Corriere della Sera

Per me è un onore aver contribuito alla mediazione sulla prescrizione, e una soddisfazione aver convinto per primo il Pd e poi lo stesso ministro Bonafede. Spero che Italia viva torni al tavolo, magari per migliorare anche le correzioni attuali, ma la cosa più importante è la riforma complessiva del processo penale, perché l’obiettivo principale è ridurre i tempi attuali per rendere più efficiente il procedimento, a quel punto la stessa prescrizione ritornerebbe elemento secondario. Aspetti salienti della riforma saranno l’aumento dei riti alternativi che hanno un effetto deflattivo e la notifica telematica.

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Speranza: la salute vale più dell’economia, continua stop ai voli per la Cina

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Monica Guerzoni, Il Corriere della Sera

Questa partita si vince lavorando tutti insieme. La priorità per me è la difesa del diritto alla salute. Il Coronavirus è ancora in fase espansiva. Io spero che le meritorie decisioni del governo cinese possano consentire di raggiungere presto il picco e iniziare la fase regressiva. Parliamo di un fatto di natura globale che riguarda la salute delle persone. La politica deve fare un passo indietro. A orientare le scelte del governo è un tavolo permanente, composto da tecnici e scienziati di comprovata validità: non ho tempo per fare polemica con chi non capisce che in momenti così il Paese deve essere unito. I nostri scienziati sono tra i più bravi al mondo e dobbiamo fidarci, invece di dividerci con polemiche inutili. Il modo migliore per aiutare un Paese amico, come la Cina, è contribuire a contenere questo virus.

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D’Attorre: caro Pd, il nodo da sciogliere è sempre lo stesso: l’identità

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Alfredo D’Attorre, Strisciarossa.it

Non è più tempo di scorciatoie o di furbizie. E non basteranno stavolta neppure semplici operazioni di restyling organizzativo o comunicativo. Un cambio del nome, per avere senso e non ridursi a una pura operazione di marketing, è più la conseguenza che la premessa di un processo politico reale. Il vero punto decisivo, quello in grado anche di imprimere una direzione chiara al governo e alla legislatura, è se nel corso del 2020 ci sarà un appuntamento democratico serio nei contenuti e capace di attrarre una parte significativa della sinistra oggi dispersa. E, soprattutto, se questo appuntamento scioglierà finalmente il nodo dell’identità politico-culturale di fondo: continuità su una linea di progressismo neo-liberale oppure svolta in chiave modernamente socialdemocratica ed ecosocialista? Un partito che recupera un “nucleo ideologico” condiviso, che sa qual è la sua direzione di marcia fondamentale, può diventare anche molto più pragmatico sul piano delle singole soluzioni concrete e molto più duttile sul terreno della tattica politica.

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Geloni: lezioni emiliane. Essere coraggiosi, umili, pronti al contropiede

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Chiara Geloni, Il Foglio

Cogliere le occasioni. Ormai lo abbiamo capito: a Salvini scappa il piede sulla frizione. Ha sbagliato i tempi e i modi della crisi di governo, ha sbagliato la candidata in Emilia Romagna, ha sbagliato al Pilastro e a Bibbiano. Sbaglierà ancora. Quindi, sì essere pronti al contropiede: se l’avversario perde palla, attraversare tutto il campo a testa bassa e involarsi in rete. No passare mesi a piagnucolare su come è brutto e cattivo il governo che ti ha salvato dai pieni poteri e da Salvini premier in luna di miele che passeggia sulle rovine dell’Emilia, e poi della Toscana, della Puglia eccetera. Modello: Franceschini. Essere coraggiosi. Aprirsi anche meno, spalancarsi con moderazione. La risposta alla destra non è “aprirsi ai non iscritti” (ancora?) ma riuscire a dire finalmente chi sei, a chiedere conto di ciò che loro non sono. Non “fare presidente una donna”, ma “essere” una donna. Una proposta chiara e senza complessi sull’immigrazione, è urgente, che consenta non solo di correggere quello che hanno fatto (i decreti sicurezza) ma di chiedere conto di ciò che non hanno fatto. E magari, visto che la sinistra è al governo, farlo lei. Modello: Elly Schlein.

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Speranza: primi in Europa a fermare i voli dalla Cina, attenzione alta

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Monica Guerzoni, Il Corriere della Sera

L’Italia è un grande e forte Paese, non deve avere paura. Abbiamo il più alto livello di attenzione e prevenzione in Europa. Non è il momento di dividersi tra maggioranza e opposizione, per vincere la sfida bisogna stare uniti. Non ci sono luoghi pericolosi in Italia. Bisogna evitare fake news e inutili allarmismi. Evitare la diffusione del contagio è l’aiuto più concreto che possiamo dare alla Cina per uscire rapidamente da una situazione di emergenza.

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Bernabucci: gentilezza e altre virtù. La sinistra dopo l’Emilia Romagna

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Claudio Bernabucci, Huffington Post

Nonostante le lucide riflessioni di autorevoli esponenti della sinistra che si ripropongono di incalzare Nicola Zingaretti nel suo tentativo di dar vita ad un “partito nuovo”, trapela evidente in alcuni settori del Partito democratico una certa propensione a sopravvalutare il significato del successo in Emilia Romagna; con l’affiorare, conseguentemente, di vecchi atteggiamenti supponenti, tatticismi controproducenti e, in ultima analisi, del sotterraneo tentativo di annacquare l’imminente Congresso rispetto alle coraggiose premesse sbandierate dal segretario. Un aspetto della crisi del PD assai poco affrontato nelle analisi esterne o nelle riflessioni interne è quello relativo alle dimensioni etica e spirituale. La rottura di sintonia in tali ambiti tra il partito storico della sinistra ed il suo elettorato di riferimento ha provocato delle lacerazioni profondissime – che ancora perdurano, molto diffuse nel paese – non meno sconvolgenti rispetto ad errori di linea politica ed economica veri e propri. Potrà mai bastare una sia pur radicale correzione di linea politica per recuperare la sintonia con coloro che si sono sentiti traditi nello “spirito”? O per caso occorre anche tornare a riattivare fortemente il nesso tra etica e politica per sanare così profonde ferite?

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D’Alema: il Pd non può fare tutto da solo, per vincere ha bisogno del M5S

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Fabrizio D’Esposito, Il Fatto quotidiano

Nel centrosinistra c’è chi pensa che i voti del M5S in crisi possano essere assorbiti dal Pd, da un lato, e dalla Lega dall’altro. Ma io non credo realizzabile questa ipotesi, basata su una visione troppo semplicistica della realtà. L’Emilia-Romagna non è l’Italia, diciamo. Il Pd da solo contro tutti farebbe nascere solamente un bipolarismo zoppo. Non sarebbe un fatto positivo la scomparsa dei 5stelle. Ma dalla crisi possono uscire soltanto attraverso una coraggiosa operazione culturale e politica. Io sono fiducioso nella possibilità di rifondare il campo progressista e guardo con interesse al dibattito in corso sulla proposta di Zingaretti sul partito nuovo. È di ieri il contributo importante di Roberto Speranza che condivido. Ma c’è un pezzo di popolo – soprattutto nel Mezzogiorno – che ha trovato nei 5Stelle la risposta al suo disagio e alla sua volontà di cambiare. Se il Movimento cade, questa spinta rischia di spegnersi.

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Speranza: diamo un tetto al nostro popolo, l’Italia non è l’Emilia

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Roberto Speranza, Huffington Post

Il “campanello” della nostra politica nazionale ha squillato nuovamente forte e chiaro in Emilia Romagna. Il 23 novembre del 2014, da quella stessa terra che domenica ci ha regalato una vittoria straordinaria, risuonò un clamoroso “grido di dolore”. Nell’epicentro della sinistra riformista italiana, infatti, andò a votare, per il rinnovo del consiglio regionale, solo il 37,67% degli elettori. Quell’avviso di burrasca, che si sommava a tanti altri, venne ignorato e il 4 marzo del 2018 fummo, tutti, travolti dalla tempesta di un doloroso disastro elettorale. Quarantott’ore ore fa è avvenuto esattamente il contrario. Ci sono, a mio avviso, almeno tre indicazioni molto chiare che vengono dal voto di domenica. Non è sufficiente rimettere insieme le forze attualmente esistenti, serve un’idea complessiva di cambiamento della società. In altre parole, serve una nuova identità, ancor prima di un nuovo nome, di un nuovo simbolo e di nuovi gruppi dirigenti.

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Bersani: sinistra, adesso umiltà. Guai a crogiolarsi dopo le regionali

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Pietro Visconti, Libertà

Dopo la vittoria in Emilia Romagna subito tanta umiltà per una “sinistra dei tempi nuovi”. E ricordiamoci che la destra è ancora forte ovunque. Salvini è stato sconfitto dal buon governo e dall’onda dei valori democratico costituzionali. Un messaggio di uno dell’altro campo mi ha detto che il vento girava: ‘Adess l’è tropp’. Si riferiva alle mosse esagerate del capo della Lega. In molte zone, come qui a Piacenza o in Calabria, la sinistra deve comunque riconoscersi minoranza. Ed essere amichevole con quel gran pezzo di popolo che non siamo riusciti a convincere. Questo risultato è l’occasione per alzarci in piedi e mettere in moto un processo. Quei valori vincenti ci sono dappertutto in Italia, ma hanno bisogno di un aggancio programmatico e politico, di gambe per camminare. Oggi questo strumento non c’è.

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