Oggionni: un’Europa soggetto di pace sia protagonista del negoziato

| Esteri e Primo piano
Simone Oggionni, Domani

Colpisce l’assoluta predominanza di una costruzione narrativa del conflitto nei termini di uno scontro sul terreno morale, tra Bene e Male. A partire da un postulato indubitabilmente giusto, e cioè che esiste un aggredito e un aggressore, scompaiono responsabilità profonde della storia. Che non giustificano, ma spiegano. Una chiamata alle armi in nome di uno scontro di civiltà tra Occidente democratico e Oriente illiberale è pericolosa per due ragioni. Per le conseguenze che potrebbero determinarsi, laddove la chiamata alle armi produce una vera e propria escalation militare e coinvolge potenze nucleari. E perché il presupposto che si agita è infondato.

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Panzeri: diritti umani prevalgano su interessi economici e alleanze politiche

| Esteri e Primo piano
Pier Antonio Panzeri, Huffington Post

Quando la politica lascia il primato alle armi, e succede troppo spesso, i primi a essere sacrificati sono i diritti umani. A cominciare da quelli dei tanti che a causa di guerre, persecuzioni e conflitti, il Mediterraneo provano a traversarlo in cerca di dignità e di futuro ma vi rimangono invece per sempre, adagiati senza nome e senza giustizia nel cimitero liquido, particolarmente nella sua parte centrale. È davvero possibile pensare di mettere a fuoco una “agenda positiva” per il futuro dell’area mediterranea senza che questa problematica veda la dovuta centralità e le risposte umanitarie a questo dramma trovino il necessario concerto e urgenza?

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D’Alema: la democrazia non si esporta, i talebani non sono terroristi

| Esteri e Primo piano
Daniela Preziosi, Domani

La risposta occidentale all’attacco terroristico delle Twin Towers aveva un contenuto militare, che ha ottenuto qualche risultato. Ma aveva soprattutto un forte disegno politico-culturale: l’idea che attraverso l’espansione della democrazia nel mondo islamico si sarebbero costruiti anticorpi in grado di debellare il fondamentalismo antioccidentale e il terrorismo. Questo progetto è fallito. L’occidente ha usato i fondamentalisti contro l’Urss e il socialismo arabo, e questi sono i risultati. L’intervento in Afghanistan era legittimo e inevitabile, ma gli USA credevano di andare ad aprire dei McDonald’s.

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Panzeri: quando l’Italia cede al ricatto degli emiri del Golfo

| Esteri e Primo piano
Pier Antonio Panzeri, Huffington Post

La Camera è tornata sui suoi passi sulla vendita delle armi agli Emirati arabi. Non ci sono ragioni evidenti che giustifichino tale cambiamento, che getta invece un’ombra pesante sulla nostra capacità di far prevalere alcuni principi cardine che dovrebbero guidar la politica estera di un paese democratico. Un paese che dovrebbe difendere e tutelare i diritti umani dando priorità a questi valori, piuttosto che ai soliti interessi di bottega. Inoltre, farsi mettere i piedi in testa dagli emiri del Golfo, è semplicemente inaccettabile. Non è questa la politica che dovrebbe seguire l’Italia.

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Scotto: perché la Ue deve convocare una conferenza sull’Afghanistan

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Arturo Scotto, Globalist.it

L’unica cosa da evitare oggi è riaccendere le tifoserie davanti a una tragedia con cui dovremo fare i conti per anni. I profughi afghani busseranno ai paesi limitrofi – Pakistan e non solo – ma poi chiederanno asilo anche qui. E che facciamo? Ci faremo trovare pronti o alzeremo muri? Dopo i guai che abbiamo combinato? Le lacrime per le donne di Kabul valgono solo a debita distanza? Fa sorridere chi ci ha chiesto per mesi giuramenti di fedeltà al neoatlantismo. In realtà, il tema su cui interrogarsi è proprio la funzione della NATO. La forza delle democrazie si misura anche dal grado di capacità di riparare ai propri errori e alle illusioni che hanno generato.

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D’Alema: la sinistra ha tradito i palestinesi. Israele, attento a questa destra

| Esteri e Primo piano
Salvatore Cannavò, Il Fatto quotidiano

Da Tel Aviv azioni illegali: non hanno il diritto di continuare a occupare i Territori né di annettere Gerusalemme o di cacciare le persone dalle loro case. L’antisemitismo delle destre si tramuta in anti islamismo, ma l’amicizia per i palestinesi appartiene alla democrazia italiana. Anche gli Usa e l’Ue nel loro pudico linguaggio invitano il governo di Israele a una reazione non sproporzionata.

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Scotto: Nizza e il ruolo di Erdogan, testa d’ariete di un Islam radicalizzato

| Esteri e Primo piano
Arturo Scotto, Globalist.it

La Francia laica e repubblicana è oggettivamente sotto attacco. E con lei alcuni capisaldi della civiltà democratica: la libertà di stampa innanzitutto. Erdogan prova a soffiare sul fuoco, a investire sullo scontro di civiltà: vuole ergersi a paladino del mondo sunnita, imporsi come leadership militare, economica e morale di un’intera area del globo. Con una lettura dell’Islam sempre più fondamentalista, arcaica, autoritaria. Sta giocando con i decapitatori e i lupi solitari, sta puntando a raccogliere i frutti politici di quella follia omicida, sta giustificando l’ingiustificabile, sta lavorando sulla destabilizzazione delle nostre democrazie. Per combatterlo serve la politica, la capacità di spegnere gli incendi, di ricostruire una visione per il Medio Oriente, di non concedere alibi a chi strumentalizza l’umiliazione di popoli come quello palestinese.

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D’Alema: il Recovery fund segna la svolta tanto attesa dell’Europa

| Esteri e Primo piano
Maddalena Tulanti, Firstonline.info

La cosa più importante dal punto di vista politico è stata la svolta tedesca. La Germania era il vero capo dei Paesi “frugali”, e li ha abbandonati. La Germania ha capito che la sua stessa potenza economica non avrebbe retto in un contesto internazionale di guerra commerciale fra Cina e Stati Uniti, un contesto estremamente sfavorevole per un’economia esportatrice come quella tedesca. A Berlino quindi c’è stata una scelta di strategia, ma anche un forte interesse nazionale a sostenere la ripresa europea, compresa quella dell’Italia, essendo la nostra economia fortemente intrecciata a quella tedesca, con la nostra piccola e media industria che lavora per esempio al settore dell’auto. In definitiva, se crollasse il sistema Italia ci sarebbe un danno anche per la Germania. Insomma l’Europa ha ritrovato non solo le sue ragioni ideologiche e ideali, pure importanti, ma anche quelle materiali.

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D’Alema: il mondo è in bilico tra cooperazione e ostilità

| Esteri e Primo piano
Emilio Albertario, LEurispes.it

L’unico merito della pandemia è quello di aver stimolato in Occidente, ma non soltanto, il dibattito su come sarà il mondo dopo il Coronavirus. Penso che l’Europa abbia affrontato questa emergenza con un piglio nuovo, ma la partita è aperta. Credo che molto dipenderà da quello che accadrà in Occidente nei prossimi mesi, in particolare a novembre con le elezioni americane. Il nostro Sistema sanitario ha funzionato meglio di quello di altri paesi. Meno male che abbiamo difeso il principio del Sistema sanitario pubblico, universalista. Io spero che si torni ad investire sulla Sanità e, anche per questo, sono favorevole all’utilizzazione del famoso MES, perché si tratta di una disponibilità rilevante di risorse che devono essere destinate al Sistema sanitario.

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