Ancora in fondo si pensa che il fascismo e il colonialismo italiano furono ”altro” e che l’unico cattivo in Europa negli anni seguenti fosse Hitler.

Ancora in fondo si pensa che il fascismo e il colonialismo italiano furono ”altro” e che l’unico cattivo in Europa negli anni seguenti fosse Hitler.
Il film mostra come da un’inimicizia, fondata sui pregiudizi, si possa passare a un’amicizia che cambia i cuori. Maschile e, al contempo, gentile. Non senza un rovesciamento che arricchisce la tematica servo-padrone.
Davide Enia racconta uno sbarco, uno dei tanti. Ma fa luce anche sulla nostra cronaca quotidiana. Un vortice stolto, più pericoloso del mare cattivo.
L’odio è una passione dell’animo umano che trova il brodo di coltura nel clima di paura che ciclicamente le società si trovano ad attraversare. Passione che scivola sovente nella sua declinazione peggiore, quella paranoica.
Il ‘popolo’ vezzeggiato da tutti quelli che cercano consenso a buon mercato, in questi frangenti esprime il peggio di sé, si carica di istintualità, mostra la ‘pancia’. Per la destra questo va benissimo (Berlusconi ha sempre parlato alla pancia del Paese, e così oggi Salvini), ma per la sinistra si tratta di una vera e propria tragedia.