Tozzo: una nuova stagione referendaria, ne beneficerà l’Italia intera

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David Tozzo, l’Huffington post

Da quest’estate grazie a un emendamento approvato all’unanimità in commissione Affari costituzionali è possibile firmare per indire un referendum attraverso lo Spid o la carta d’identità elettronica, rendendo più agevole far partecipare l’intero Paese ad abrogare leggi ritenute ingiuste dalla maggioranza degli italiani. La soglia relativamente alta di firme – 500.000, da raccogliersi in 3 mesi – necessaria a poter indire una consultazione era ormai quanto più antistorica e inaccessibile, tanto più in periodo di pandemia dove in piazza ci si può assembrare a banchetti ben poco. Il futuro della democrazia digitale passa da qui, a un presente migliore per le nostre vite possiamo accedere tramite Spid.

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Speranza: avanti col Green pass, il vaccino obbligatorio è ipotesi concreta

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Niccolò Carratelli, La Stampa

Le dinamiche politiche non incidono nelle decisioni del governo, sono troppo piccole rispetto alla posta in gioco. Si lavora seguendo una linea netta, che parte dall’idea che il vaccino è un’arma fondamentale: puntiamo a rendere sicuri i luoghi di lavoro e a incentivare le vaccinazioni. Ci sarà un’ulteriore estensione dell’obbligo di Green pass in vari settori. A cominciare da quelli in cui il certificato viene richiesto ai clienti ma non ai lavoratori. La battaglia è ancora in corso, non abbiamo vinto, ma sono ottimista: il tasso di vaccinazione salirà ancora in Italia e in tutto il mondo, creando le condizioni per una gestione del virus.

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Guerra: Rdc da ridisegnare, cruciale ridurre il cuneo fiscale

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Paola Alagia, Affaritaliani.it

L’Ocse riconosce che il Rdc ha avuto una funzione nel sostenere i redditi e le imprese. Dopodiché è sbagliato pensare al Reddito come strumento prevalentemente di politica attiva del lavoro, è stato un errore dei promotori presentarlo così. E comunque mi sembra un esercizio privo di significato pensare di valutare la capacità di trovare lavoro nel periodo della pandemia e cioè in una fase in cui di posti di lavoro se ne sono persi centinaia di migliaia. Va fatto un ragionamento articolato che tenga conto del fatto che molti percettori non sono persone che possono essere mandate a lavorare o perché lavorano già o perché si è di fronte a nuclei familiari in cui nessuno è attivabile.

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Speranza: oggi al G20 a Roma un patto per immunizzare il mondo

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Monica Guerzoni, Il Corriere della Sera

I Paesi più ricchi e forti si fanno carico di costruire una campagna di vaccinazione estesa a tutte le nazioni. Nessuno si salva da solo e il vaccino è l’arma che abbiamo. Siamo stati i primi sull’obbligo per i sanitari e poi la Francia e numerosi altri Paesi ci hanno seguito. L’obbligo non è una scelta già determinata e certa, ma uno strumento che abbiamo e se necessario andrà attuato senza paura. Il governo terrà conto del quadro epidemiologico e delle ospedalizzazioni, con particolare attenzione alle terapie intensive e al numero dei decessi, la cosa più drammatica. Questi dati si incroceranno con la percentuale di vaccinati. È il vaccino lo strumento per evitare nuove misure restrittive.

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Guerra: basta condoni, usiamo subito tre miliardi per detassare il lavoro

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Valentina Conte, la Repubblica

No a nuove rottamazioni generalizzate e perciò ingiuste perché premiano nel mucchio anche chi potendo pagare non l’ha fatto. La riforma dell’Irpef avrà tempi lunghi, arriverà nel 2022. Qualcosa si può anticipare però con la legge di bilancio di metà ottobre. Ad esempio una riduzione del cuneo fiscale. Dopo Quota 100 ci vuole una previdenza flessibile: se anticipi, perdi un po’ di soldi.

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Panzeri: la democrazia, i suoi modelli, i suoi paradossi

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Pier Antonio Panzeri, Huffington Post

Una delle metafore adottate dal presidente cinese Xi Jinping descrive molto bene la traiettoria che si sta delineando nel mondo. È assolutamente decisivo riproporre con forza il tema della democrazia, dei diritti umani e della lotta all’impunità. Tutto ciò va fatto sollecitando costantemente l’attenzione di una opinione pubblica impaurita, spaesata e per alcuni versi dormiente; va fatto monitorando permanentemente gli abusi che vengono perpetrati ai danni di tantissime persone per i più svariati motivi; va fatto per indicare al consesso internazionale quei paesi che, impunemente, uccidono e chiudono in carcere chi ha opinioni diverse dal potere; va fatto perché per noi è un preciso dovere morale, etico e politico.

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Geloni: Draghi al Colle, siamo sicuri di volere un eterno stato d’eccezione?

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Chiara Geloni, Il Foglio

Mi sembrate tutti matti. Mica perché volete Draghi al Quirinale, per carità: avercene di scelte di quel livello. Non perché volete Draghi: per i motivi. Vorreste prorogare il “governo senza formula politica” previo trasferimento al Colle affinché garantisca non tanto la Costituzione, ma l’attuazione del suo programma. Un presidente garante di se stesso, già premier grazie a uno stato d’eccezione. Sarebbe il primo caso di capo dello stato designato dal suo predecessore, peraltro (e credo che Mattarella stesso inorridisca all’idea). Intanto che destra e sinistra passano i prossimi anni a misurarsi le reciproche lunghezze in elezioni che non decidono nulla. Ma la democrazia, quando torna?

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Guerra: Renzi, Saraceno e i numeri che rivelano la vera povertà

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Maria Cecilia Guerra, La Stampa

Circa metà delle persone che ricevono il Rdc non sono attivabili al lavoro. Anche perché spesso già lavorano: nel 57% dei nuclei beneficiari sono presenti persone occupate. Si può essere poveri anche senza essere “pigri”. Quando un lavoro non basta per mantenere con dignità la propria famiglia non è sempre possibile averne due: per esempio, in famiglie con figli minori o anziani non autosufficienti di cui, in tante zone di Italia, nessun servizio pubblico si occupa. Non è un caso che fra i beneficiari attivabili che non lavorano la maggior parte sono donne. Il Rdc ha molti difetti e andrebbe migliorato, ma prima di fare un referendum per abolirlo, bisognerebbe almeno ricordare che 926 mila dei beneficiari attuali (più di un quarto) sono minorenni. Per loro è ancora più evidente che la povertà non discende da colpe individuali. 

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D’Attorre: inghiottiti dai 5 Stelle? Dimostriamo che la sinistra è viva

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Umberto De Giovannangeli, Il Riformista

Solo se si ha una identità forte, una visione nitida che vada oltre il contingente o una piega “governista”, è possibile affrontare il tema, ineludibile, delle alleanze in una posizione né di subalternità né di annullamento di sé. I 5Stelle sono stati capaci di raccogliere un voto dei ceti popolari che hanno abbandonato il centrosinistra, ma non penso affatto che sia stata una buona idea inseguirli sull’antipolitica o su una visione della democrazia senza corpi intermedi. Allearsi è una necessità di fatto, ineludibile se si vuole offrire un’alternativa alla destra.

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