Speranza: non ci sono donne o uomini della provvidenza, il nodo è l’identità

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Carlo Bertini, La Stampa

il Pd non risolve i suoi problemi di identità con una chiamata ai gazebo, va affrontato il tema di fondo dell’identità del partito. Su questo misureremo la credibilità del percorso passo per passo. Come ex ministro mi sento di dire che se l’autonomia differenziata verrà applicata anche sul versante della sanità, non ci sarà più il servizio sanitario nazionale. La campagna di vaccinazione non è patrimonio mio, del generale Figliuolo o di Draghi, ma del Paese tutto. Spero se ne rendano conto. Basta con la propaganda, governino l’Italia.

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Bersani: l’opposizione sia unita sul fisco. Così rilanciamo un fronte ampio

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Emanuele Rossi, Il Secolo XIX

L’egemonia non è avere un punto in più, è dirigere il traffico verso la direzione giusta: la costruzione di un campo progressista. Rispetto la discussione del Pd e non mi intrometto ma è evidente che se la soluzione si pensa che siano i gazebo, tanto vale farli subito. Se invece si pensa a un percorso costituente aperto sul serio, ci vuole un percorso diverso. E questa è una cosa che il Pd deve decidere in autonomia. Io dico che dovrebbe essere evidente la discrasia tra la rappresentanza politica e un mondo largo che non si sente interpretato. Ma non solo per il Pd.

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Scotto: ora una nuova sinistra. La bussola è il socialismo europeo

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Giada Fazzalari, L’Avanti della domenica

La proposta avanzata da Letta di una fase costituente, dove mettere tutto in discussione per rifondare la più grande forza della sinistra italiana, secondo me è una novità che dovrebbe interessare tutte le forze politiche e associative che si muovono nel nostro campo. La diseguaglianza è la malattia del XXI secolo. Combatterla è la missione per cui la sinistra è al mondo.

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Scotto: se il Pd accelera le primarie, noi non siamo interessati

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Andrea Carugati, Il manifesto

Il Pd, e lo dico con rispetto, deve decidere se aprire una fase costituente con una chiamata larga verso soggetti esterni, o se intende limitarsi a fare il suo congresso ordinario. La costituente può essere una grande occasione per tutta la sinistra per ripensarsi. Ma se nel Pd ritengono che sia una perdita di tempo si sprecherà un’occasione preziosa con una operazione estetica che non appassiona nessuno. In quel caso, facciano le primarie entro fine anno, poi la costituente si vedrà dopo.

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Fornaro: così Mussolini cento anni fa trascinò l’Italia nel fascismo

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Federico Fornaro, La Stampa

Il 31 ottobre 1922 Mussolini era diventato, all’età di 39 anni, il più giovane Presidente del Consiglio dall’Unità d’Italia e alle ore 15 del 16 novembre 1922, si presentava alla Camera dei Deputati per illustrare il programma e chiedere il voto di fiducia al suo primo governo di coalizione. Dell’esecutivo facevano parte tre ministri fascisti, due popolari, due democratici, un nazionalista, un demosociale, un liberale, un indipendente e due militari. Il capo del governo si era tenuto per sé due dei dicasteri più importanti: gli interni e, ad interim, gli esteri. Quello che Mussolini tenne a Montecitorio quel giorno di cento anni fa sarebbe rimasto nella memoria collettiva della nazione come “il discorso del bivacco”. Con la fiducia al governo del duce iniziava il Ventennio.

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Speranza: Conte ci sfiderà fino alle europee ma poi sa che dovrà allearsi

| Politica e Primo piano
Daniela Preziosi, Domani

M5s e il Pd sanno che per fare un’alternativa alla destra dovranno ricominciare a dialogare. È chiaro che farlo un minuto dopo le politiche in cui si è andati divisi è difficile. Articolo Uno starà nel percorso costituente con le proprie idee, per dare battaglia. Sapendo che l’esito è tutto da scrivere. Dobbiamo gridare che la questione sociale è il cuore della nostra proposta politica. E dobbiamo farlo in piazza, contro un governo che prova a distrarre l’opinione pubblica dai temi cruciali che hanno a che fare con la vita di tutti i giorni. Lo scontro sui barconi serve solo a nascondere l’inflazione che mangia il reddito delle famiglie.

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Speranza: aderisco alla Costituente dem, sui migranti evitiamo la trappola

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Concetto Vecchio, la Repubblica

Entriamo e valuteremo passo dopo passo il percorso. Lo ha deciso domenica la direzione. Ma servirà un’operazione di sincerità, un processo straordinario. La sconfitta del 25 settembre è stata troppo dura per pensare di risolverla con una gazebata. La sinistra si salva solo mettendo al centro la questione sociale. Le vite degli italiani: quelli che non ce la fanno da sempre e quelli che nella crisi si sono impoveriti. Meloni sembra ancora in campagna elettorale più che al governo del Paese.

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Oggionni: sfideremo il Pd a rinnovare gruppi dirigenti e prospettive politiche

| Politica e Primo piano
Simone Oggionni, Domani

Non saremmo credibili se la nostra rifondazione politica venisse suggerita o interpretata dai protagonisti delle fasi precedenti. Non si tratta di un fatto meramente anagrafico. A indicare vie nuove non possono in linea generale essere gli ufficiali delle battaglie perdute. Non si invoca alcuna rottamazione, che presuppone sempre la rottura odiosa di un patto generazionale. Al contrario, si propone un rinnovamento come precondizione per tornare a essere credibili e per riallacciare nella società e anche nel nostro popolo un nuovo principio di solidarietà tra le generazioni.

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D’Alema: la destra unita ha stravinto, la sinistra troverà una strada

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Paolo Franchi, Sette

Berlinguer fu forse l’unico, comunque l’ultimo leader italiano a rivendicare la necessità di una politica forte e “investita di pensieri lunghi”. Svanita la grande ubriacatura della globalizzazione capitalistica, avvertiamo tutti il peso soffocante delle disuguaglianze, delle marginalità e dell’infelicità. La destra se ne avvantaggia, la sinistra è senza parole. Perché ha rinunciato a una visione critica dell’esistente e le è rimasta solo la gestione amministrativa della realtà. Ma una sinistra che non coltivi un’idea di cambiamento non può esistere.

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