Zoggia: sul caso Boschi il Parlamento ascolti Ghizzoni prima possibile

Politica e Primo piano

Intervista a Libero

di Elisa Calessi

Hanno fatto bene a respingere la richiesta di sentire Federico Ghizzoni?

«No. Avrei accolto la richiesta del M5S». Davide Zoggia, Mdp, fa parte della commissione Finanze della Camera dei Deputati.

La motivazione portata è che il 22 maggio andrà in Aula la legge per istituire la commissione di inchiesta sulle banche.

«Capisco. Ma visto che il tema è caldo, si poteva approfittarne. Ghizzoni non andava sentito esclusivamente sul caso Boschi. Era utile per far luce sui problemi del sistema bancario, che mi stanno ancora più a cuore».

Qualcuno vuole insabbiare la vicenda?

«Non lo so. Di sicuro c’è una preoccupazione politica. Ma prima si dà una risposta, meglio sarà per tutti, anche per la stessa Boschi».

Lei ha già parlato e negato tutto.

«Ma non si può dire che il caso è chiuso solo perché lo dici. Non si tratta di mettere in discussione il governo, ma è un dovere conoscere la verità, far luce su tutta la vicenda».

E la verità non si sa?

«Boschi in Parlamento ha fatto affermazioni molto precise. E sembrerebbe che quelle affermazioni non corrispondano alla verità. L’unico modo per chiarire è che Ghizzoni parli».

Boschi si deve dimettere?

«Il mio obiettivo non è la Boschi. Ci interessa di più altro. Ma è una vicenda che rischia di lasciare un’ombra. Se non ci sono chiarimenti e non si accelera, resterà sempre un’ombra. E se c’è un’ombra, si può pensare di tutto».

Attorno a Matteo Renzi c’è un problema di «affari di famiglia», come ha detto Bersani?

«C’è troppo potere in 15 km. In ogni caso, la cosa è solo rimandata. Il 22 maggio la commissione di inchiesta sulle banche va in Aula. Già ai primi di giugno si può sentire Ghizzoni».