Rai: Fornaro presenta la proposta di LeU per una riforma “duale”

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Distinguere indirizzo e controllo del Servizio Pubblico dalla gestione ordinaria, creare una intercapedine più larga tra la Rai e la politica con nuove modalità di nomina, rendere l’Azienda più veloce e, quindi, competitiva nel cavalcare il cambiamento imposto dai fatti. Netflix docet. Sono i punti salienti della proposta di legge pensata dal capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera e componente della Commissione di Vigilanza Rai, Federico Fornaro, che oggi l’ha presentata a Montecitorio alla presenza, tra gli altri, del consigliere Rai Riccardo Laganà e del segretario dell’Usigrai Vittorio Di Trapani.

“C’è un problema irrisolto sin dalla nascita della Rai e tanto più rilevante oggi – dice Fornaro  – e cioè come tenere insieme l’essere titolare di un servizio pubblico e cioè un servizio di tutti e non della maggioranza di turno (altrimenti sarebbe una normale partecipazione statale) con una gestione manageriale efficiente ed efficace di un’Azienda che si confronta ogni giorno con la concorrenza. L’arrivo in Italia di Netflix, per esempio, è un elemento che ha mutato i fattori di concorrenza della Rai la quale per confrontarsi deve avere una modalità di gestione e dei tempi di risposta simili ad un’Azienda concorrente senza dimenticare, però, di essere portatrice della missione di Servizio Pubblico i cui garanti sono i consiglieri di sorveglianza nominati in maniera molto differenziata”, rispetto invece ai consiglieri di gestione che devono poter prendere, invece, “decisioni molto rapide”.

Ed ecco il tratto peculiare della riforma proposta da Fornaro: il sistema duale che ha, da un lato, un consiglio di gestione (composto da un presidente, con i poteri dell’amministratore delegato, e da altri due consiglieri) cui spetta appunto la gestione ordinaria con la chiara identificazione di un capo azienda, responsabile di fronte agli azionisti del rispetto degli obiettivi economici e di corretta amministrazione; dall’altro, un consiglio di sorveglianza con il compito di controllare il rispetto della mission e degli indirizzi strategici così come il rispetto di norme e regolamenti da parte del consiglio di gestione.

Il consiglio di gestione (composto da presidente e due consiglieri) è nominato dal consiglio di sorveglianza (senza che le due cariche possano coincidere) e quello di sorveglianza, invece, è costituito da 15 componenti così nominati: il presidente è nominato d’intesa da Presidente della Camera e Presidente del Senato; 3 sono eletti dalla Camera e 3 dal Senato, garantendo almeno un rappresentante espressione dell’opposizione per ogni Camera; 2 membri sono designati, garantendo la differenza di sesso, dall’assemblea degli azionisti tra personalità in possesso dei requisiti professionali in materia di controllo societario; 2 sono eletti dai dipendenti della Rai di cui uno tra i giornalisti; 2 sono indicati dalla Siae, garantendo la differenza di sesso e 2 dalla Conferenza dei rettori delle università italiane, sempre garantendo la differenza di sesso. Al consiglio di sorveglianza, nella proposta di Fornaro, sono attribuiti diversi poteri specifici: la nomina del presidente e degli altri due componenti del consiglio di gestione; la revoca del consiglio di gestione, con maggioranza qualificata dei due terzi dei componenti del consiglio di sorveglianza; l’approvazione del bilancio preventivo e del bilancio consuntivo della Rai; il controllo del rispetto delle finalità del servizio pubblico, come definite dalla convenzione e dal contratto di servizio; l’espressione di un parere non vincolante sul piano industriale e sul piano editoriale; la nomina del comitato di controllo interno, composto da tre membri del medesimo consiglio di sorveglianza, di cui due individuati dall’assemblea degli azionisti, tra i quali è scelto il presidente. I componenti del consiglio di sorveglianza di designazione della Camera e del Senato devono essere eletti tra coloro che presentano la propria candidatura nell’ambito di una procedura di selezione il cui avviso deve essere pubblicato nei siti internet della Camera, del Senato e della Rai almeno sessanta giorni prima della nomina.

“Il cammino è appena iniziato e ogni critica e contributo è il benvenuto”, ha detto in conclusione Fornaro. Il cambio è notevole. (Ver/Adnkronos)

Ecco il testo della proposta.