Montesi: la maggioranza attuale divenga politica e non solo numerica

Politica e Primo piano

Intervista a Politicanews.it

di Luca Cavallero

Riguardo alle elezioni regionali nelle Marche e al possibile scenario nazionale in vista dell’autunno, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Massimo Montesi, segretario regionale di Articolo Uno nell’ambito del territorio sopra citato.

Segretario, vi presenterete compatti come a livello nazionale, salvo i 5 Stelle: è un vostro grande rimpianto?

“Siamo rammaricati. Eravamo convinti che con un candidato civico, proveniente dal mondo delle università loro potessero convergere. E’ un peccato, perché con questa scelta abbiamo voluto dare un netto segnale di discontinuità rispetto al passato. Per loro era giunto il momento di fare un passo importante, ma hanno rifiutato. Le nostre porte restano comunque aperte; staremo a vedere”.

Come si spiega la loro indisponibilità?

“Non saprei onestamente: c’era totale apertura da parte nostra, anche per la convergenza su due temi per noi basilari: lavoro e ambiente. Come Articolo Uno ci siamo fatti promotori per primi della riproposizione della coalizione di governo nazionale anche sui territori. Il Pd sembra aver colto la necessità di affrontare il centrodestra con il massimo delle forze possibili. I 5 Stelle non completamente”.

Passiamo alle Marche: quali sono i vostri punti cardine?

“Ricostruzione, lavoro, sanità e ambiente. Dobbiamo dare risposte nette ai marchigiani, a differenza dei nostri avversari che non ne parlano affatto. Anzi: il centrodestra ha scelto Acquaroli, uno che partecipa a cene di nostalgici fascisti. Questo deve suonare da monito per i 5 Stelle: bisogna correre insieme, per poter battere questo tipo di destra qui; una destra estrema e pericolosa”.

Sguardo al nazionale: Conte sta effettuando una serie di vertici europei, ma sembra si parli già di alcune manovre preposte ad hoc per la sua successione. Questa maggioranza ha una personalità tale da poter reggere l’eventuale urto?

“Il tempismo è suggestivo: l’Italia sta per disporre di una notevole quantità di fondi e improvvisamente alcune parti dell’establishment del nostro paese – Confindustria in primis – invoca un cambio dell’esecutivo, al fine – probabilmente – di poter mettere mano alle risorse che giungeranno. Addirittura De Benedetti avrebbe parlato di un ingresso in maggioranza di Berlusconi…”.

Voi ci stareste al governo con Berlusconi?

“No, non bisogna ripetere gli errori degli ultimi sette anni. abbiamo visto dove ci hanno portato i vari governi istituzionali o di larghe intese che abbiamo avuto… E’ giunto, piuttosto, il momento che questa maggioranza assuma una connotazione politica e non solo numerica in parlamento”.