Guerra: redistribuire le tasse sarà la mia prima missione

Politica e Primo piano

Intervista a La Gazzetta di Modena

di Luca Gardinale

Di certo era più pronta a restare a Nonantola che ad andare a Roma. Del resto, i nomi in lizza erano tantissimi, e i posti per Articolo Uno-LeU solo due. Ma il ricordo dell’ottimo lavoro svolto prima come sottosegretario e poi come viceministro ha portato il nuovo governo a chiamare proprio lei, la professoressa Maria Cecilia Guerra da Nonantola, che ieri è stata scelta come nuovo sottosegretario all’economia e alle finanze. Sarà lei, dunque, a rappresentare il centrosinistra modenese a Roma, dal momento che nessun esponente locale del Pd è stato chiamato dal premier Giuseppe Conte.

Onorevole Guerra, si aspettava la chiamata da Roma?

Francamente più no che sì. So che c’erano diverse aspettative e diversi nomi in lizza, ma sono molto contenta  che  il mio gruppo politico e il governo abbiano ritenuto che io abbia le competenze per svolgere un ruolo così importante e delicato. Credo che le esperienze maturate nei governi precedenti potranno aiutarmi, anche se si tratta di un incarico di grande responsabilità, dal momento che lavorerò per il ministero centrale per le politiche economiche.

A proposito del nuovo governo: cosa pensa dell’alleanza tra centrosinistra e Movimento 5 Stelle?

Non avevo dubbi, e come il mio partito ho sostenuto che fosse necessario tenere aperto un dialogo con M5S, un partito che ha tante persone con cui condividere diverse cose: per questo credo che la prospettiva di questa alleanza possa essere di medio-lungo periodo.

Con i presidenti Letta e Monti lei ha lavorato al ministero del Lavoro, mentre ora sarà all’Economia: quali saranno le priorità?

Le definiremo insieme al ministro Gualtieri, vista la delicatezza del lavoro da fare. Per quanto mi riguarda, uno dei temi che vanno presi in carico al più presto resta quello del contrasto all’evasione fiscale, che rappresenta la via maestra per riuscire a redistribuire il carico delle tasse.

Due anni e mezzo fa nel Pd ci fu la scissione, che portò alla nascita di Articolo Uno. Con il segretario Zingaretti sembra essersi avviata una fase di disgelo, tanto che alle Europee la lista era unitaria: rientrerete nel Pd?

La scelta delle Europee era legata al fatto che il partito di appartenenza a Bruxelles è lo stesso. Detto questo, uscendo dal Pd e dando vita ad Articolo Uno noi non abbiamo mai pensato di costruire una forza a sé stante, ma abbiamo rimarcato l’esigenza di costruire un centrosinistra ampio e di governo, un nuovo centrosinistra. Ora le cose vanno meglio, stiamo facendo un grande lavoro insieme per ricostruire, e senza dubbio la nuova guida del Pd, il segretario Zingaretti, fa ben sperare. Questo però non significa che rientreremo nel Pd.