Guerra: proventi dalla lotta all’evasione per mettere più soldi in busta paga

Politica e Primo piano

Intervista a la Repubblica

di Giovanna Vitale

Sottosegretaria Maria Cecilia Guerra cosa intende fare il governo contro la corsa dell’inflazione?

«In questa fase di grande incertezza, la linea è molto chiara: sostenere l’economia con una serie di interventi che partono dai soggetti più deboli e dalle imprese più in difficoltà nei settori maggiormente colpiti dalle ricadute della guerra in Ucraina, a cui ora si è aggiunta pure la siccità. L’ultimo decreto che sterilizza le bollette anche per il prossimo trimestre e i 200 euro una tantum in busta paga vanno esattamente in questa direzione».

Ma col carovita alle stelle non crede serva uno sforzo aggiuntivo?

«L’inflazione è la tassa più ingiusta che c’è perché non colpisce tutti allo stesso modo, il rincaro dell’energia e degli alimentari hanno un impatto più forte su chi guadagna meno. Perciò il tema è come redistribuire in modo equo questo grosso onere. L’intervento pubblico è già stato concentrato sulle famiglie in stato di bisogno, cercando di aiutare tutti con misure come il taglio delle accise sui carburanti, ora occorre sciogliere la tensione fra le parti sociali».

Non vogliono tutti la stessa cosa? Frenare l’impennata dei prezzi?

«La premessa è la stessa, il punto di caduta diverso: i lavoratori chiedono giustamente la difesa del potere d’acquisto dei salari, le imprese non vogliono l’aumento dei costi a loro carico. Perciò è necessario trovare un accordo: un aumento dei prezzi senza tutela del potere d’acquisto può portare a rallentare l’economia».

Si parla da mesi di un taglio del cuneo fiscale, lo farete? E quando?

«È un intervento di rilievo, ma va inquadrato in una ricomposizione del prelievo. Il cuneo deve essere finanziato. Chi paga? C’è l’esigenza di redistribuire il costo dell’inflazione e non si dovrebbe aver paura di dare a chi ha meno togliendo a chi ha di più. È la logica che ha portato a varare il contributo straordinario sugli extraprofitti: dobbiamo mostrare lo stesso coraggio».

Dove troverete le risorse?

«Una via è destinare alla riduzione del cuneo tutto il gettito aggiuntivo ottenuto dal contrasto all’evasione: l’anno scorso fu di 4 miliardi, questo sarà un po’ meno, ma si può usare per tagliare le tasse sul lavoro».

E tagliare la spesa pubblica?

«Io sono assolutamente contraria perché andrebbe a impattare sul welfare, la sanità, la scuola che hanno bisogno di più risorse, non meno».

Dobbiamo quindi aspettarci nuovi interventi a breve?

«Nessuno oggi è in grado di dire quanto durerà la guerra e quali ricadute avrà. Perciò si continuerà a procedere step by step, guardando quali sono di volta in volta i soggetti e i settori che hanno più bisogno di sostegno. Partendo però da un dato».

Quale?

«L’analisi fatta dell’Ufficio di bilancio sull’impatto delle misure adottate è rincuorante: il governo è riuscito ad annullare gli effetti negativi dei rincari energetici e alimentari per il 10% delle famiglie più povere e ad attutirne molto gli effetti per il 40%. Gran parte delle famiglie sono state aiutate e questo è provato dai dati».