Guerra: investimenti, lavoro e sanità le nostre condizioni per votare

Politica e Primo piano

Intervista al Sole 24 Ore

di Emilia Patta

Revisione del Jobs act nella parte che riguarda i licenziamenti collettivi e disciplinari, normazione della materia degli stage e dei tirocini, un grande piano di investimenti pubblici direzionato alla messa in sicurezza del territorio, lo sblocco del turn over nella Pa per l’assunzione mirata di giovani qualificati, l’abolizione dei superticket nella sanità… Cecilia Guerra, capogruppo in Senato dei bersaniani di Mdp, si rende conto che nella legge di bilancio che sta mettendo a punto il governo Gentiloni non può entrare tutto, ma per dare il loro decisivo sì i fuoriusciti dal Pd chiedono dei segnali di discontinuità in queste quattro direzioni: dignità del lavoro, investimenti, Pa e sanità. «La nostra non è un’ottica di rottura ma di cooperazione, che significa confronto vero sulle misure della legge di bilancio. Altrimenti il nostro voto a favore non ci sarà».

Prima della legge di bilancio c’è da votare a maggioranza assoluta l’autorizzazione allo scostamento dal deficit, contestuale alla nota di aggiornamento del Def. il governo può contare sul vostro sì per raggiungere quota 161?

Sostenere, come qualcuno nel Pd sostiene, che le due votazioni non sono legate non sta in piedi. Naturalmente se ci sono dei margini di spesa in più siamo contenti, ma bisogna vedere come queste risorse verranno utilizzate. Per noi il voto sullo scostamento a maggioranza assoluta e quello sulla legge di bilancio stanno insieme.

Chiedere di rivedere il Jobs act sembra un po’ una provocazione…

Non si chiede la cancellazione della riforma, come pure vorremmo. Ma per noi un intervento sui licenziamenti collettivi e disciplinari va fatto: si tratta di ridare dignità al lavoro. Così come deve essere normata la materia degli stage extracurricolari in modo che non siano strumenti di precariato. Si sta puntando tutto sulla decontribuzione per l’assunzione dei giovani, ma l’esperienza dimostra che l’aumento dell’occupazione non sta andando in quella direzione. Occorre sbloccare il turn over nella Pa e permettere assunzioni mirate di giovani qualificati, ingegneri e geologi, all’interno di un grande piano di investimenti pubblici direzionato alla messa in sicurezza del territorio. Gli investimenti sono sotto del 30% rispetto a dieci anni fa, occorre cambiare direzione. Ci aspettiamo poi dei segnali sul welfare, con l’abolizione dei superticket che impediscono alle classi meno abbienti l’accesso alla diagnostica e alla specialistica.

Sono misure costose, solo l’abolizione dei superticket è tra i 600 e gli 800 milioni. E per gli investimenti si parla di miliardi. Come reperire le risorse?

Con il rafforzamento della lotta all’evasione fiscale, la gamba normativa e quella relativa ai controlli.