Negli ultimi sei mesi è cambiato il mondo. È cambiato in molto se non in tutto, sono cambiati i nostri spazi di azione, laddove ci siamo ritrovati – in molti per la prima volta – a lavorare da casa, sono cambiati i rapporti tra persone, non nella sostanza ma nella forma di un’inedita distanza. Quel che è più cambiata, e più prepotentemente e definitivamente è entrata una volta per tutte in un presente stravolto, è la dimensione digitale di questo nuovo vecchio mondo che ci ha letteralmente catapultato, in uno spazio temporale ridottissimo, in Rete per proseguire il nostro lavoro, per seguire le lezioni, per ordinare la spesa, per ammirare arti, arti performative e concerti, per stare a contatto con i nostri cari e persino coi nostri dei, pregando non più in sinagoga o moschea bensì in videochiamata di gruppo su WhatsApp in un’inedita modalità di comunità confessionale o seguendo Francesco sul web in una Piazza San Pietro spettrale, splendida, comunque mai più come prima.
Ma non è certo solo questo: big data, infrastrutture di Rete, divario digitale, sovranità sui server, difesa dei dati sensibili, diritto alla connessione, internet di cittadinanza e capitalismo della sorveglianza sono temi sino allo scoppio della pandemia sentiti (se e quando) come distanti dall’opinione pubblica mondiale, e che ora invece sono improvvisamente e irreversibilmente al centro del dibattito globale.
Prima dello scoppio del coronavirus avevamo fissato in un grande sforzo di coelaborazione collettiva tutto questo e molto altro nel nostro DiGiTALiA – Manifesto per l’Innovazione dell’Italia 2020, puntando la nostra posizione politica così come non poteva non avere l’ambizione di fare una forza di sinistra dalla parte delle persone e contro ogni diseguaglianza, anche digitale. Avremmo dovuto presentarlo, come da newsletter che inviammo, lo scorso 21 marzo, ma il Covid-19 nel suo travolgere tutto ha scompaginato più d’un piano, e alimentato un aggiornamento della riflessione che abbiamo pubblicato in aprile, oltre a renderci più chiare che mai la necessità e l’urgenza di un importante momento di ragionamento su tutti i temi dell’innovazione e del digitale.
È per questo che non solo non lasciamo, ma rilanciando raddoppiamo, e scegliendo non solo simbolicamente di tenere proprio sul futuro il nostro primo importante evento nazionale di questo nuovo presente, vi invitiamo a connettervi su Zoom i prossimi 4 e 5 settembre per DiGiTALiA – Stati generali dell’Innovazione, con tanti protagonisti dei più importanti temi come Brando Benifei, Francesco Boccia, Fabio Chiusi, Diego Ciulli, Emiliana De Blasio, Federico Fornaro, Enrico Giovannini, Maria Cecilia Guerra, Rossella Muroni, Nico Stumpo, Roberto Speranza, e altri ancora.
David Tozzo
Il programma e i link per seguire i dibattiti
DiGiTALiA – Stati generali dell’innovazione
4 & 5 settembre 2020 in diretta Zoom/YouTube
4 settembre
Introduce e coordina: David Tozzo
16-17:30
I partiti, la democrazia deliberativa, la rivoluzione digitale
Francesco Boccia, Stefano Draghi, Antonio Floridia, Anna Starita
17:30-19
Innovazione, etica, green new deal e SDGs
Enrico Giovannini, Maria Cecilia Guerra, Rossella Muroni, Fabio Sacco
5 settembre
9:30-11
Gianluca Busilacchi, Manuela Luzi, Roberto Speranza
11-12:30
Post-capitalismo tecnologico, algoritmi, AI, big data & people power
Brando Benifei, Fabio Chiusi, Diego Ciulli, Tania Scacchetti
12:30-14
Cittadinanza e Democrazia digitale
Emiliana De Blasio, Federico Fornaro, Nico Stumpo, David Tozzo.