Conte, lettera al premier: mettiamo il Sud al centro della Fase 2

Politica e Primo piano

Pubblicato su Il Quotidiano del Sud

di Federico Conte

Questo è il testo di una lettera che il deputato salernitano Federico Conte ha inviato al presidente del Consiglio Giuseppe Conte sulle scelte per la Fase 2. 

Signor presidente, alla drammatica emergenza determinata dal virus Sars-Cov 2, il suo Governo ha risposto con iniziative complessivamente appropriate, dirette da un lato a contrastare il contagio e assicurare assistenza ai senza reddito; dall’altro a promuovere, opera quanto mai necessaria, la solidarietà dell’Europa come istituzione sociale governante.

Due scelte alle quali oggi deve seguire la cosiddetta Fase 2, quella che organizza la convivenza con il virus, e getta le basi del futuro, per poi progettare rinascita e sviluppo; un orizzonte ampio che va strutturato nel quanto, nel come e nel dove, rifacendosi a tre precedenti storici che lei conosce più e meglio di me.

Dopo la seconda guerra mondiale, la ricostruzione ebbe un impulso decisivo grazie al Piano Marshall, ideato e finanziato dagli USA e “finalizzato al riequilibrio delle bilance dei pagamenti del vecchio continente”. Gli statunitensi si fecero anche carico, in tale piano, di promuovere la Cassa per il Mezzogiorno, con un finanziamento iniziale di mille miliardi di lire, imponendo che avessero, tra l’altro, destinazione vincolata: bonifica, irrigazione, strade, opere turistiche.

In tale contesto fu decisivo il ruolo della Svimez, presieduta da Rodolfo Morandi, economista socialista, e nei cui organismi dirigenti sedevano personalità come il governatore della Banca d’Italia, Carlo Pesenti.

Dopo la liquidazione della Cassa per il Mezzogiorno, alla crisi economica e sociale degli anni ’70, il governo corrispose con una politica nazionale nel segno del deficit spending, destinando al Mezzogiorno un intervento straordinario di circa 130mila miliardi di lire in nove anni (legge 64/86) istituendo, per renderne ordinaria e di sistema la gestione, un Dipartimento Mezzogiorno presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Dopo la crisi del 2007, l’Italia ha, invece, adottato politiche restrittive lineari che non hanno tenuto conto della “specialità sociale, produttiva e territoriale” del Mezzogiorno, determinando un pesante aggravamento delle disuguaglianze e di fatto bloccando il processo di integrazione nazionale in atto.

Ora, signor Presidente, il suo governo ha opportunamente proposto all’Europa di adottare un nuovo Piano Marshall per l’emergenza e per il futuro, e ha affidato a un Comitato, costituito da personalità con alte competenze, il compito di programmare le prossime fasi, a partire dalla Fase 2, di cui non sono ancora note le linee guida.

Affinché tale piano possa ispirarsi non alla terza, ma alle prime due esperienze storiche citate, serve una scelta politica preventiva, caratterizzante e imprescindibile, prevedere da subito, come parte integrante del progetto, una missione specifica: l’Italia Mediterranea, l’altra Europa.

A tal fine, il Comitato di esperti andrebbe completato con una personalità di alto profilo, con lo specifico ruolo di garante progettuale di tale scelta, una figura con la competenza e il prestigio del presidente della Svimez, oggi come allora interprete del Sud, Adriano Giannola.

Sicuro del Suo consueto ascolto, resto in attesa di un riscontro.

Cordiali saluti,
On. Avv. Federico Conte