Guerra: con Pisapia una polemica esasperata per scopi impropri

Politica e Primo piano

Intervista a Repubblica

di Monica Rubino

«L’abbraccio Pisapia-Boschi è stato mediatizzato per scopi impropri. Il nostro popolo non ha colpe». Maria Cecilia Guerra, capogruppo di Mdp al Senato, spiega così la reazione infastidita della base del partito al gesto di affetto dell’ex sindaco di Milano. E ribadisce che nessuno ha messo in discussione il patto stabilito con Campo progressista il primo luglio in piazza Santi Apostoli.

Andate avanti con Pisapia ma senza il Pd?

«Premetto che andare dell’Unità non è proibito, ci sono stata anche io dalle mie parti, ad Albinea in Emilia. Tuttavia vorrei tranquillizzare gli animi: il percorso comune iniziato con Pisapia e altre forze, da Sinistra italiana al movimento di Falcone e Montanari, resta saldo e non vacilla. L’obiettivo è costruire un progetto che nei contenuti sia alternativo al Pd, in netta discontinuità. Dai Dem ci differenziamo per alcune scelte di fondo. Non perché ci stanno antipatici Renzi o la Boschi».

Ma se alla fine Pisapia scegliesse di allearsi con il Pd? Non avete paura di essere abbandonati?

«Certo che no, il leader di Campo progressista sostiene apertamente posizioni diverse da quelle difese dal Pd in questo momento. Al tempo stesso, però, non impedisce che vi siano momenti di confronto».

Come valuta però il fatto che più di un esponente di Articolo 1 gli chieda di fare chiarezza?

«Pisapia è stato già chiaro il primo luglio, nella manifestazione in Santi Apostoli a Roma, quando è partito il nostro soggetto “Insieme”. È ovvio che i percorsi finora sono stati diversi. Ma gli obiettivi di fondo sono condivisi e non lasciano spazio a equivoci».

Quindi avanti senza esitazioni?

«Proprio ieri ci siamo ritrovati con Roberto Speranza in una riunione del coordinamento di Mdp. E abbiamo stabilito di dare ancora più peso e sostanza ai contenuti del nostro progetto e al processo di partecipazione politica. Crediamo con forza nel radicamento sul territorio, dove stiamo potenziando con successo la nostra organizzazione».

Pisapia ieri ha detto a “Repubblica” che il Pd non è il nemico. È d’accordo?

«Sì, perché per una persona di sinistra il vero nemico è la destra. Noi abbiamo l’ambizione di presentarci come un soggetto autonomo perché il Pd sta portando avanti politiche che non condividiamo, specie sui temi fiscali e della crescita economica. Ma vogliamo costruire un soggetto ampio di centrosinistra per andare al governo, non per rimanere minoranza. Non siamo la ridotta degli ex Ds, non ci interessa la purezza identitaria. Io, ad esempio, sono una nativa Pd».