Proponiamo un percorso costituente condiviso con tutti coloro che sono interessati a dare una soggettività politica a una sinistra larga e plurale e a costruire un campo progressista

Proponiamo un percorso costituente condiviso con tutti coloro che sono interessati a dare una soggettività politica a una sinistra larga e plurale e a costruire un campo progressista
Ci mobilitiamo perché sia garantito l’accesso universale ai vaccini e ai trattamenti e sui brevetti non sia possibile alcuna speculazione a favore di interessi privati, ma sia esercitato un controllo pubblico.
Quando i numeri sono così netti, quando sale la pressione sugli ospedali c’è poco da fare. Nessuno si diverte a chiudere. Quando mi chiedono perché abbiamo portato in arancione i territori che erano in zona gialla rispondo che quello scenario teneva sul vecchio ceppo. Sul nuovo, per ora, no. L’applicazione di misure più rigorose e la crescita progressiva del numero dei vaccinati ci porta a pensare che già nella seconda metà della primavera avremo numeri in miglioramento. I vaccini in Italia e in Europa sono tutti efficaci e sicuri, ma ciò non toglie che continueremo a verificare e controllare tutto con la massima attenzione. Sono la vera arma per vincere definitivamente questa sfida.
È chiaro che c’è un campo largo di centrosinistra da ricostruire. È un problema che non riguarda solo il Pd, perché è un sistema di vasi comunicanti: quello che capita a una forza politica, specie se è la più grande, riguarda tutti. Dal nuovo segretario mi aspetto generosità e umiltà per provare a ricostruire in tempi brevi un progetto e a rappresentare determinati interessi. Avverto con forza la mancanza di un rapporto con le persone e l’esigenza di ritornare a stare in mezzo alla gente. Credo che la storia darà un giudizio positivo del governo che abbiamo sostenuto con i 5 stelle, l’accordo tra il Movimento e le forze progressiste va portato avanti, a partire dalle elezioni comunali previste in autunno.
Chi immaginava che il governo Draghi avrebbe inaugurato un anno di sciopero della politica si è dovuto rapidamente ricredere. Tutto è in movimento. Torna la parola d’ordine di una ricostruzione profonda. Nessuno è autosufficiente, nessuno appare capace da solo di interpretare la portata della novità che la pandemia ha introdotto nelle pieghe delle società occidentali, accelerando processi di indebolimento e di frantumazione del lavoro e, dunque, del perno su cui non può non fare leva una qualsiasi forma di vita a sinistra. Proviamo a ragionare per ordine sulle novità e sui possibili sbocchi della crisi politica del nostro campo, senza fare sconti a noi stessi e senza tabù nei confronti di altri.
Guardiamo con attenzione e rispetto al travaglio che sta vivendo il Partito democratico. Urgente superare la frammentazione ricostruendo un campo largo, che è l’unico modo per essere competitivi con il centrodestra. Letta? Il profilo delle persone, la loro storia e autorevolezza sono importanti. Ma altrettanto importanti sono i nodi da affrontare: abbiamo bisogno di un contenitore che faccia veri congressi, abbia sedi di discussione e definisca una carta di diritti e doveri delle minoranze. Poi c’è il tema delle alleanze: il Pd è stimato intorno al 13-14 per cento. Si pone per tutti il problema del rapporto e dell’accordo con il M5s, con cui secondo me abbiamo governato bene.
In questa fase è importantissima una ridefinizione complessiva della sinistra e dei progressisti, diversamente sarà campo libero per la destra, una risposta sbagliata e pericolosa per il paese. Però bisogna muoversi. Quello che ha enunciato Elly Schlein è un progetto cui stiamo lavorando da tempo, nasce dall’esperienza di Coraggiosa in Emilia-Romagna. Oggi il campo del centrosinistra è inadeguato. Bisogna costruire una rete con persone, associazioni ed esperienze collocate in punti diversi, ma in grado di promuovere una politica rinnovata di sinistra ed ecologista.
Attenuare ogni localismo e marciare compatti. L’obiettivo è dotare il territorio salernitano di presidi strategici con vista sul Mediterraneo e sull’Europa. Durante il secondo governo Conte abbiamo ottenuto 40 milioni di euro per i progetti di fattibilità di nuovi interventi di potenziamento sulla direttrice Salerno-Reggio Calabria, dove è prevista, recuperando il vecchio progetto, una nuova linea di Alta velocità e Alta capacità, che attraversa la provincia di Salerno.
Il grido di dolore di Zingaretti ha tolto il velo alle contraddizioni del Pd e aperto una crisi che riguarda tutti i progressisti. Quello che c’è oggi non basta e quello che serve ancora non c’è. Con il virus che ha stravolto le esistenze, anche il nostro campo deve profondamente cambiare. I nostri asset fondamentali, come l’universalità delle cure o il vaccino bene pubblico, non sono mai stati più attuali. È un’illusione pensare che i problemi grandi che abbiamo di fronte siano risolvibili cambiando un nome. Io pongo il tema di un superamento delle forze che ci sono oggi, lo stesso che credo abbia posto Zingaretti.