Scotto: cambieremo l’Italia e l’Europa con un’alleanza progressista

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Argiris Panagopoulos, Avgi – Quotidiano di Syriza

Abbiamo mandato via Salvini e affrontiamo la sfida di un nuovo governo e la creazione di una nuova sinistra pluralista. Renzi gioca a poker, ma dobbiamo rivolgerci, come Alexis Tsipras e Syriza, agli strati sociali più deboli, la stragrande maggioranza della società per far uscire il paese dalla crisi e vincere Salvini anche nelle urne. La crisi economica e sociale in Italia ha causato l’indebolimento della classe media e, di conseguenza, le ragioni di una moderazione, mentre ha radicalizzato la scena politica. La sfida è riuscire a creare, con l’aiuto del Pd di Zingaretti e di Liberi ed Uguali, una nuova forza politica socialista, ambientalista, laburista, che ospiterà l’intera sinistra italiana dopo anni di frammentazione, lacerazioni e divisioni.

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Speranza: naturale l’alleanza coi 5 Stelle, ora un grande partito del lavoro

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Salvatore Cannavò, Il Fatto quotidiano

Siamo stati sempre convinti che il muro di incomunicabilità tra M5S e campo democratico dovesse cadere. Lo abbiamo detto nel 2018, ma lo avevamo già fatto nel 2013. Per noi la nascita di questo governo è un successo perché il dialogo tra M5S e centrosinistra può consentire di reimpossessarci della questione sociale che la destra ci ha sfilato negli ultimi anni. La sinistra è stata incapace di rappresentare una forte domanda di protezione che emergeva in modo particolare dai ceti medi e da quelli più deboli. Il rapporto tra noi e M5S è naturale perché può basarsi su aspetti fondamentali della cultura costituzionale. Anche per questo penso siano necessarie alleanze a tutti i livelli amministrativi. A sinistra oggi quello che c’è non basta e quel che serve ancora non c’è. Vorrei lavorare a quel che serve, una grande forza del lavoro. La Costituzione è il mio programma e io difenderò il sistema sanitario nazionale universale.

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Scotto: la Ditta non rientra, pensiamo insieme a una nuova forza laburista

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Daniela Preziosi, Il manifesto

Entrare nel Pd oggi che Renzi annuncia di uscirne? Calma. Noi siamo più ambiziosi. Siamo nati dicendo che manca in Italia una forza socialista e laburista. L’analisi resta la stessa. Il punto dunque non è quello che fa Renzi, ma quello che fa il Pd. Serve discontinuità rispetto al governo M5S-Lega. Ma anche rispetto agli ultimi governi del Pd. Non mi piace la boria di partito quindi figuriamoci la boria di partitino. Però oggi sappiamo che nessuno è autosufficiente, e che è fallito il modello del Pd, di cui Renzi è figlio legittimo. Serve una costituente per un nuovo soggetto di sinistra. Ne parleremo da domani a #UNICA, la nostra Festa del lavoro al quartiere Testaccio a Roma.

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Fornaro: l’asse solido con il M5S può spingere Renzi fuori dal Pd

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Valerio Valentini, Il Foglio

A Bersani si dovrebbe innanzitutto chiedere scusa, visto che quando disse, tre anni fa, che il M5S è un partito radicale di centro, fu sommerso dalle critiche. Il modo in cui il M5S si è lasciato manipolare dalla Lega dimostra la loro identità malleabile. Ma appunto per questo sarebbe un errore respingerli a priori. Una fuoriuscita di Matteo Renzi dal Pd, se l’alleanza col M5s si strutturasse meglio, sarebbe nelle cose. Un po’ perché lui non sa e non può fare il secondo di nessuno, e un po’ perché lui appartiene a una storia che non è certo assimilabile a quella della sinistra. La sua cultura è di tipo liberal-democratico, più affine a una forza di centro moderno e riformista.

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Guerra: redistribuire le tasse sarà la mia prima missione

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Luca Gardinale, La Gazzetta di Modena

Credo che le esperienze maturate nei governi precedenti potranno aiutarmi, anche se si tratta di un incarico di grande responsabilità. Definiremo le priorità insieme al ministro Gualtieri, vista la delicatezza del lavoro da fare. Per quanto mi riguarda, uno dei temi che vanno presi in carico al più presto resta quello del contrasto all’evasione fiscale, che rappresenta la via maestra per riuscire a redistribuire il carico delle tasse. Non avevo dubbi, e come il mio partito ho sostenuto che fosse necessario tenere aperto un dialogo con M5S, un partito che ha tante persone con cui condividere diverse cose: per questo credo che la prospettiva di questa alleanza possa essere di medio-lungo periodo.

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#UNICA: il programma della Festa del Lavoro. Roma, 18-22 settembre

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UNICA, La Festa del Lavoro di Articolo Uno. Città dell’Altra economia, largo Dino Frisullo, Roma 18-22 settembre 2019 IL PROGRAMMA

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Speranza: adesso alleanza con il M5S anche alle elezioni regionali

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Monica Guerzoni, Il Corriere della Sera

Questa non è un’alleanza di un giorno o di una stagione eccezionale, ma il tentativo strategico di costruire un nuovo orizzonte per il Paese. Gli italiani lo capiranno. Non è un ribaltone, ma una vittoria politica che rafforza la democrazia italiana. Io ci ho creduto dal 2013, quando Bersani da segretario del Pd sfidò i 5 Stelle al governo del cambiamento. Mi sono battuto per far crollare il muro di incomunicabilità tra M5S e centrosinistra e ora, finalmente, si realizza il nostro disegno originario. Il mio programma è la Costituzione. Articolo 32, “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. La qualità della sanità indica il livello di civiltà di una nazione. Dobbiamo garantire il diritto alla salute, indipendentemente dalla Regione in cui si vive e dalle condizioni economiche. Difenderò con tutte le energie l’universalità del sistema sanitario.

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Speranza: più fondi per la Sanità, a versarli saranno le banche

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Paolo Russo, La Stampa

Portare da 114,5 a 118 miliardi il finanziamento della sanità pubblica, cancellando il superticket da 10 euro su visite e accertamenti, dando al contempo il via a un grande piano di assunzioni. Il tutto facendo pagare il conto a banche, assicurazioni e fondi di investimento. Il neo-ministro della Salute Roberto Speranza dice di dover “ancora mettere la testa sulla sanità perché la mia nomina è arrivata inaspettata”. Ma poi precisa che “la priorità qui come altrove è ridurre le disuguaglianze rafforzando il sistema pubblico”. “E su come farlo – aggiunge – qualche idea è già nel disegno di legge che ho presentato un anno fa alla camera”. Vita breve dovrebbe avere il superticket su visite specialistiche e accertamenti, che in aggiunta alle singole quote dovute per ciascuna prescrizione oggi produce costi a carico degli assistiti a volte più alti di quelli praticati nel privato. Le sorti della nostra sanità pubblica non si risollevano però senza medici e infermieri, sempre meno numerosi e arruolati “a gettone”, con quel che ne consegue in termini di qualità e sicurezza delle cure. Lo sa bene Speranza, che dopo la parziale abrogazione dei vincoli di assunzione realizzata dall’ex ministro Giulia Grillo, propone un’ulteriore accelerazione assumendo sempre più professionisti in pianta stabile.

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