Visco: delega fiscale inconsistente. Sul catasto la sinistra faccia una scelta

| Politica e Primo piano
Luciano Cerasa, Il Fatto quotidiano

Se la sinistra non fosse così poco consapevole del suo ruolo, sul catasto farebbe una campagna a tappeto uguale e contraria a quella di Salvini, perché la riforma sia applicata subito e a parità di gettito. Bisognerebbe spiegare alla gente che ci sarebbe uno spostamento di valore dai ricchi ai poveri, dal Nord al Sud, dove le case valgono molto meno, dal centro alle periferie, dove abitazioni nuovissime con la crisi del mercato immobiliare hanno perso notevolmente valore, dai grandi ai piccoli centri, dove ci sono interi paesi impoveriti e abbandonati dove si vendono case a un euro. Il fatto che ci siano all’opposizione Confedilizia e la destra è un’occasione per rendere espliciti i riferimenti politici dell’area della sinistra.

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Bersani: i miei primi settant’anni, stavolta lascio e torno a Bettola

| Politica e Primo piano
Antonello Caporale, Il Fatto quotidiano

Sa che essere provinciale mi ha aiutato in politica? Perché vai al bar, incontri al parcheggio, trovi l’amico in farmacia… Mi accorsi per esempio della necessità della portabilità dei mutui. Le lenzuolate nascono da un contatto diretto, una frequentazione sistematica con la gente normale e i loro bisogni. Cinquantasei anni fuori casa bastano a sentirsi realizzato. Non lascerò la politica, quella non si lascia mai. Il seggio sì.

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Bersani chiude a Savona: porto un po’ di sinistra in tournée

| Politica e Primo piano
Matteo Macor, Repubblica Genova

La destra è avanzata ovunque, ma ha mostrato limiti appena messa alla prova del governo, davanti a scelte che richiedono esercizi collettivi. A sinistra vedo invece della movida. Non è vero che c’è solo passività, dalle nostre parti. Sia nelle realtà come questa, a Savona, dove si può dimostrare che la destra non è invincibile. Sia, come a Bologna, o a Napoli, dove è già in atto il tentativo di costruire il campo largo progressista che da otto anni ricordo a tutti deve essere il nostro futuro.

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Rutigliano: che cosa ci insegnano le elezioni in Germania

| Politica e Primo piano
Carlo Rutigliano, l’Huffington Post

La SPD è il primo partito tedesco. Una buona notizia, un risultato clamoroso che andrà approfondito con attenzione ma che può già dare delle interessanti indicazioni anche in chiave italiana. È tempo anche per i progressisti e i democratici italiani di decidere chi si vuole rappresentare e per cosa ci si vuole battere. Serve essere netti nelle scelte e radicali nelle parole. Pensare di poter rappresentare tutti, come si è fatto in passato e qualcuno vorrebbe continuare a fare in futuro, porta a rappresentare solo i più forti. La storia ce lo ha dimostrato.

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Scotto: Bassolino, incontro assurdo. Nemmeno un caffè con quella destra

| Politica e Primo piano
Adolfo Pappalardo, Il Mattino

Bassolino è un uomo di sinistra, con cui dovremo parlare anche il giorno dopo queste amministrative. Un incontro sbagliato con personaggi squalificati come Landolfi e Laboccetta non sporca una storia di militanza antifascista. Certo, io non l’avrei fatto. Vedo che purtroppo anche a sinistra ci sono schiere di benpensanti che vogliono far fallire il laboratorio napoletano. Se Giuseppe Conte è il capo dei populisti allora avrebbe contribuito a scegliere il candidato sindaco meno populista della storia di Napoli. Un bel paradosso. Sento che siamo vicini alla vittoria al primo turno. E Napoli Solidale sarà una sorpresa positiva, perché unisce civismo e sinistra organizzata.

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Guerra: sulla casa intervento graduale, ridurremo le tasse sul lavoro

| Politica e Primo piano
Monica Guerzoni, Il Corriere della Sera

Il catasto non viene aggiornato da trent’anni. Le imposte vanno pagate su una base realistica, altrimenti perdono senso. Parliamo sempre di seconde o terze case e nessuno sta chiedendo un aumento del prelievo. I tempi dipenderanno anche dal confronto politico. Ancora non c’è stato, ed è una delle ragioni per cui la delega non è uscita. I riflessi positivi sulla finanza pubblica ci lasciano un po’ di spazio per il sostegno ai soggetti deboli. Io vedo tre temi. Rafforzare l’attenzione alla sicurezza sul lavoro, perché 3 morti al giorno sono una cosa non tollerabile. Accompagnare con scelte di equità la trasformazione ecologica e tecnologica, perché non determinino crisi occupazionali. E ridurre la frammentazione del mercato del lavoro, che danneggia in particolare le donne e i giovani.

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Bersani: auguri a Umberto Bossi, io e lui lontanissimi ma amici

| Politica e Primo piano
Annalisa Cuzzocrea, la Repubblica

Questo quarantenne era una forza della natura. E mi apparve subito avere un fiuto formidabile per il senso comune di questo popolo. Mi sembrava uno strano personaggio, a metà tra Lenin e Tex Willer. Sono passati anni, è arrivata Tangentopoli, ho visto l’evoluzione verso posizioni inconciliabili con le nostre: il rapporto con la destra, la visita a Villa Certosa, sebbene in canottiera. È chiaro che tra noi a quel punto si era creato un abisso politico, ma non fino al punto di rompere un rapporto umano. Oggi Salvini cerca una dimensione nazionale. E compie scelte che non credo Bossi avrebbe fatto, avvicinandosi a Casapound e all’estrema destra.

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Bersani: Lo Russo, strada giusta. Ma al ballottaggio serve intesa con M5S

| Politica e Primo piano
Gabriele Guccione, Corriere Torino

Credo che Stefano la stia prendendo per il verso giusto, e cioè mettere le orecchie a terra e sentire i problemi della gente. Sento molta gente che dice: non vado a votare. L’umore del popolo è questo qui, c’è un clima di sfiducia. Ma davvero noi pensiamo che il bisogno di cambiamento e novità che si espresse nel 2016 con quel voto straordinario per i 5 Stelle sia morto? Io non penso proprio. Se mai si dovesse arrivare a un secondo turno, come credo, ci vorrà generosità reciproca nel tenere ferma una prospettiva politica che guarda al bene di Torino ma anche dell’Italia.

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D’Attorre: perché serve il governo Draghi per tutto il 2022 (anche a sinistra)

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Alfredo D’Attorre, l’Huffington Post

Anno cruciale per rivedere il Patto di stabilità e cambiare l’Ue: si dovrà negoziare a livello europeo la riforma delle regole economiche e di bilancio europee, dopo la fase della loro sospensione emergenziale. Le elezioni anticipate con il Rosatellum ci restituirebbero, ingigantiti, i problemi di oggi. Se, com’è giusto e necessario per l’Italia, i partiti vogliono recuperare un ruolo vero, devono utilizzare il tempo del governo Draghi e l’anno abbondante che manca alla fine della legislatura per avviare una rigenerazione del sistema politico. Cominciamo subito dopo le elezioni amministrative, senza aspettare l’elezione del Presidente della Repubblica, che, se affrontata senza un chiaro e condiviso disegno politico, rischia di diventare un momento di lacerazione dagli sbocchi imprevedibili.

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