Speranza: il Covid c’è ancora, Meloni e Salvini flirtano coi No Vax

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Tommaso Ciriaco, la Repubblica

Con la Flat tax solo chi è ricco potrà curarsi bene. Ho avuto sempre due priorità: il primato del diritto alla salute su tutto il resto, la centralità dell’evidenza scientifica. Tutte le forze politiche dicano con chiarezza se questi due assi sono un patrimonio collettivo che deve continuare a guidarci. La mia paura è quella di un’Italia isolata, non più al centro dell’Europa. Gli amici di Meloni e Salvini sono Le Pen e Orban. C’è un rischio reale di isolamento internazionale. La destra sembra spaventata dai diritti delle persone. Con la Flat tax solo chi è ricco potrà curarsi bene.

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Errani: non inseguiamo l’agenda della Meloni o gli elettori non ci capiranno

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Silvia Bignami, la Repubblica

Con questa legge elettorale le forze andavano unite. Riprendere il dialogo con M5S dopo il voto? In politica mai chiudere la porta a fronte delle necessità del Paese. I militanti esprimono una domanda di identità, dobbiamo dare loro una risposta. Credo che si debba costruire un percorso che promuova una sinistra di governo, popolare, capace di affrontare le sfide che abbiamo davanti. Affrontiamo i temi di petto e con radicalità. Guai se l’elettore pensasse che non stiamo parlando dei suoi problemi.

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Speranza: un governo ambiguo sui vaccini rischia di farci molto male

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Marco Galluzzo, Il Corriere della Sera

La destra ha seguito il modello Bolsonaro e abbiamo visto le conseguenze. Cercano di isolare il nostro paese, rischiano di farci diventare euroscettici, propongono una flat tax che tratta miliardari e rider allo stesso modo. Ma il 40% non sa chi votare, la partita è ancora aperta. Tutte le forze politiche dismettano ogni ambiguità, riconoscano che la campagna di vaccinazione è stata fondamentale e si impegnino a continuarla con determinazione.

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Speranza: la destra vuole i pieni poteri, saremo noi a fermarla

| Politica e Primo piano
Francesca Schianchi, La Stampa

Le loro ricette economiche, vedi la Flat tax, sono un pericolo per la tenuta del Paese. E dal punto di vista delle relazioni internazionali, i loro amici sono Orban e Le Pen. Rischiano di portarci fuori dalla traiettoria di Paese fondatore della Ue e Paese di punta del G7 e del G20. Noi siamo quelli che difendono la sanità e la scuola pubblica. Che lottano contro la precarietà e le morti sul lavoro. Che vogliono salari più alti, un cuneo fiscale più basso, una legge sulla rappresentanza. La lista dei Democratici e progressisti deve diventare la lista del Paese.

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Scotto: fuori il profitto dalla sanità, dialogo con i 5 Stelle dopo il voto

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Adriana Pollice, Il manifesto

Le chiacchiere sull’agenda Draghi non esistono, si tratta di un metodo senza formula politica. La centralità va al lavoro e ai beni comuni. Non esistono moderati nel centrodestra, è un’ingenuità imperdonabile pensarlo. Con i 5 Stelle frattura dolorosa soprattutto per noi di Articolo Uno che abbiamo lavorato fino all’ultimo minuto utile, anche fino a ieri, per trovare una soluzione almeno tecnica per andare insieme alle elezioni. Ma rivendichiamo la nostra esperienza nel Conte 2, che giudichiamo positiva, con il lavoro sui beni comuni a partire dalla Sanità pubblica. Dopo il voto si vedrà, il nemico comune è la destra.

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Uniti per Costituzione. Articolo Uno è con l’Italia democratica e progressista

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C’è da fermare un progetto eversivo. C’è da difendere la Costituzione. Articolo Uno c’è. Con l’Italia democratica e progressista

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D’Attorre: senza Calenda i Democratici devono solo chiedere “un voto per”

| Politica e Primo piano
Alfredo D’Attorre, Huffington Post

Un’identità nitida è la sola via per non farsi definire dagli apparentamenti fatti o mancati. Da questo punto di vista, l’abbandono di Calenda può rivelarsi perfino un’opportunità. A condizione che si cominci da subito a fare quel che lui ha imputato al Pd di non voler fare, ma che in realtà la sua presenza incontinente avrebbe più complicato: una campagna non “contro” ma “per”, basata su una chiara idea di Italia, di Europa, di società, senza messaggi contraddittori e senza che sia in discussione chi ha in mano il timone dell’alternativa alla destra.

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Scotto: per mero narcisismo Calenda spiana la strada a Meloni

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Simona Maggiorelli, Left

Calenda ha trafugato un’agenda Draghi (che non esiste) e l’ha sostituta con il manuale del perfetto narcisista. Ma così si regala a Giorgia Meloni un’autostrada. I 5 Stelle? Andare separati oggi non deve chiudere un dialogo per il giorno dopo. Dopo il 25, c’è il 26 settembre e bisognerà tornare a dialogare e confrontarsi sul merito. Da parte nostra non ci sarà nessun attacco al M5S perché l’avversario si chiama destra. Mi auguro ci sia reciprocità. In ogni caso, non delego a nessuno la rappresentanza degli interessi e dei bisogni dei lavoratori, dei precari dei poveri. La sinistra siamo noi.

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Visco: che sciocchezza escludere i 5Stelle, ci aspetta un autunno terribile

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Tommaso Rodano, Il Fatto quotidiano

Contro la destra serviva un patto con tutti dentro. Non un’alleanza politica, ma un accordo tecnico, “difensivo”, per sterilizzare l’effetto maggioritario della legge elettorale. Non serviva un programma comune: ognuno avrebbe potuto fare la campagna elettorale che voleva, lasciando però convergere i voti sugli stessi candidati nei collegi. Si è voluto dare il messaggio, invece, che esiste una linea Draghi, di cui sono depositari il Pd e Calenda. Ma gli elettori popolari non sanno neanche cosa sia l’agenda Draghi.

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